La nota si propone di sviluppare le implicazioni di una ricorrenza lessicale tra l’epistolario di Machiavelli e Il Principe, mostrando come la distinzione tra «avaro», che «in nostra lingua è ancora colui che per rapina desidera di avere» e «misero», cioè «quello che si astiene troppo dall’usare il suo» (Principe, xv), trovi un precedente in una variante tra la minuta e la lettera effettivamente spedita a Vettori il 29 aprile 1513.

Una nota linguistica machiavelliana: sulla distinzione tra «avaro» e «misero» in Principe XV, 7-8

BIASIORI L
2011

Abstract

La nota si propone di sviluppare le implicazioni di una ricorrenza lessicale tra l’epistolario di Machiavelli e Il Principe, mostrando come la distinzione tra «avaro», che «in nostra lingua è ancora colui che per rapina desidera di avere» e «misero», cioè «quello che si astiene troppo dall’usare il suo» (Principe, xv), trovi un precedente in una variante tra la minuta e la lettera effettivamente spedita a Vettori il 29 aprile 1513.
2011
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