L’articolo presenta gli esiti di una ricerca sul campo finalizzata a comprendere la percezione paterna sul proprio ruolo educativo, approfondendo le strategie a supporto dell’autonomia del figlio, adolescente o giovane adulto, con disabilità intellettiva. Lo stato dell’arte iniziale ha evidenziato l’eterogeneità dei contesti familiari attuali e i differenti percorsi seguiti dai padri per costruire la propria identità genitoriale: una pluralità che ad oggi viene ancora letta come debolezza della figura paterna. Inoltre, la ricognizione bibliografica ha confermato come l’accompagnamento verso l’adultità sia una sfida educativa peculiare nelle biografie dei giovani con disabilità. L’indagine empirica, organizzata seguendo un approccio quantitativo-qualitativo, ha visto la partecipazione di un gruppo di papà che, nel complesso, si ritiene soddisfatto della relazione col proprio figlio. Si tratta di genitori che hanno costruito il proprio ruolo paterno per prove ed errori, attraverso una quotidiana negoziazione all’interno della famiglia. Più che pensarsi come ponti per la transizione alla vita adulta dei figli, gli intervistati chiedono piuttosto che altre figure educative — insegnanti e professionisti dei servizi — siano maggiormente presenti e coinvolti nei percorsi di crescita dei loro figli.

Essere padri di figli con disabilità intellettiva: l’autonomia come sfida educativa

simone visentin
2020

Abstract

L’articolo presenta gli esiti di una ricerca sul campo finalizzata a comprendere la percezione paterna sul proprio ruolo educativo, approfondendo le strategie a supporto dell’autonomia del figlio, adolescente o giovane adulto, con disabilità intellettiva. Lo stato dell’arte iniziale ha evidenziato l’eterogeneità dei contesti familiari attuali e i differenti percorsi seguiti dai padri per costruire la propria identità genitoriale: una pluralità che ad oggi viene ancora letta come debolezza della figura paterna. Inoltre, la ricognizione bibliografica ha confermato come l’accompagnamento verso l’adultità sia una sfida educativa peculiare nelle biografie dei giovani con disabilità. L’indagine empirica, organizzata seguendo un approccio quantitativo-qualitativo, ha visto la partecipazione di un gruppo di papà che, nel complesso, si ritiene soddisfatto della relazione col proprio figlio. Si tratta di genitori che hanno costruito il proprio ruolo paterno per prove ed errori, attraverso una quotidiana negoziazione all’interno della famiglia. Più che pensarsi come ponti per la transizione alla vita adulta dei figli, gli intervistati chiedono piuttosto che altre figure educative — insegnanti e professionisti dei servizi — siano maggiormente presenti e coinvolti nei percorsi di crescita dei loro figli.
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