Quale fu, nell’Italia dei secoli VII-IX, l’atteggiamento del potere nei confronti della mobilità geografica? Esistevano spostamenti sul territorio “positivi”, certamente – istituzionalizzati, tutelati, incentivati –, ma che cosa le fonti consentono di dire a proposito di valutazioni di segno opposto? Quali furono (se vi furono ed eventualmente con quali effetti), in quali ambiti si esercitarono e verso quali categorie di persone erano indirizzati i tentativi di controllo politico della mobilità? Risultano istanze normative che autorizzano a parlare di una coerente progettualità in materia o quei tentativi si giustificano esclusivamente alla luce di specifici contesti e di situazioni eccezionali? E ancora: sono evidenziabili analogie e differenze, in proposito, tra il corpus di leggi longobarde e i capitolari carolingi? Attraverso una rassegna critica delle fonti per lo studio del controllo della mobilità di persone e cose, il saggio vuole interrogarsi su questioni di metodo e fornire alcuni spunti di riflessione intorno a un tema che investe, in egual misura, fatti di natura politica, sociale, economica, e che presenta ricadute di grande interesse anche sulle pratiche di produzione normativa e documentaria.

Mobilità e controllo politico nell’Italia longobarda e carolingia. Appunti su fonti normative e riflessi documentari

De Angelis, Gianmarco
Writing – Original Draft Preparation
2020

Abstract

Quale fu, nell’Italia dei secoli VII-IX, l’atteggiamento del potere nei confronti della mobilità geografica? Esistevano spostamenti sul territorio “positivi”, certamente – istituzionalizzati, tutelati, incentivati –, ma che cosa le fonti consentono di dire a proposito di valutazioni di segno opposto? Quali furono (se vi furono ed eventualmente con quali effetti), in quali ambiti si esercitarono e verso quali categorie di persone erano indirizzati i tentativi di controllo politico della mobilità? Risultano istanze normative che autorizzano a parlare di una coerente progettualità in materia o quei tentativi si giustificano esclusivamente alla luce di specifici contesti e di situazioni eccezionali? E ancora: sono evidenziabili analogie e differenze, in proposito, tra il corpus di leggi longobarde e i capitolari carolingi? Attraverso una rassegna critica delle fonti per lo studio del controllo della mobilità di persone e cose, il saggio vuole interrogarsi su questioni di metodo e fornire alcuni spunti di riflessione intorno a un tema che investe, in egual misura, fatti di natura politica, sociale, economica, e che presenta ricadute di grande interesse anche sulle pratiche di produzione normativa e documentaria.
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