Il dibattito intorno alla semantica e alle funzioni assegnabili al concetto di vulnerabilità da qualche decennio risulta sviluppato nell’ambito filosofico e segnatamente filosofico-politico. Risulta invece più recente con riferimento alla sfera giuridica. Con questo fascicolo si prosegue la riflessione intorno alla nozione di vulnerabilità nella sfera giuridica, avviata con il fascicolo n. 2 del 2018, dedicato all’analisi degli usi della vulnerabilità nel ragionamento giuridico. Quali sono gli usi emergenti della nozione di vulnerabilità riscontrabili in alcuni ambiti giuridici? Qual è lo statuto da assegnare alla vulnerabilità: si tratta di un principio o di una categoria ermeneutica? Qual è il rapporto tra vulnerabilità, da un lato, ed (altri) principi giuridici, segnatamente i principi di autonomia, dignità, eguaglianza? Quali le implicazioni per istituti e concetti giuridici derivanti dal riconoscimento di una pregnanza giuridica della condizione di vulnerabilità? Quali gradi e condizioni di compatibilità sono ravvisabili tra il riconoscimento di rilevanza normativa alla nozione di vulnerabilità e il linguaggio dei diritti? Questi alcuni degli interrogativi che il presente fascicolo intende indagare. Saranno a tal fine considerati semantica, statuto e funzioni della vulnerabilità entro ambiti giuridici specifici – il diritto costituzionale, il diritto civile, il diritto internazionale dei diritti umani – nel suo rapporto con categorie – soggetto di diritto, capacità giuridica – e con principi giuridici, quali i principi di autonomia, eguaglianza, solidarietà, dignità. Viene inoltre indagato l’apporto che alcuni approcci teorici possono fornire al chiarimento dello statuto della vulnerabilità nel diritto e alla comprensione delle implicazioni per la normatività giuridica derivanti dal riferimento ad essa.
Introduzione al fascicolo "Vulnerabilità e diritto"
Pariotti, E.
2019
Abstract
Il dibattito intorno alla semantica e alle funzioni assegnabili al concetto di vulnerabilità da qualche decennio risulta sviluppato nell’ambito filosofico e segnatamente filosofico-politico. Risulta invece più recente con riferimento alla sfera giuridica. Con questo fascicolo si prosegue la riflessione intorno alla nozione di vulnerabilità nella sfera giuridica, avviata con il fascicolo n. 2 del 2018, dedicato all’analisi degli usi della vulnerabilità nel ragionamento giuridico. Quali sono gli usi emergenti della nozione di vulnerabilità riscontrabili in alcuni ambiti giuridici? Qual è lo statuto da assegnare alla vulnerabilità: si tratta di un principio o di una categoria ermeneutica? Qual è il rapporto tra vulnerabilità, da un lato, ed (altri) principi giuridici, segnatamente i principi di autonomia, dignità, eguaglianza? Quali le implicazioni per istituti e concetti giuridici derivanti dal riconoscimento di una pregnanza giuridica della condizione di vulnerabilità? Quali gradi e condizioni di compatibilità sono ravvisabili tra il riconoscimento di rilevanza normativa alla nozione di vulnerabilità e il linguaggio dei diritti? Questi alcuni degli interrogativi che il presente fascicolo intende indagare. Saranno a tal fine considerati semantica, statuto e funzioni della vulnerabilità entro ambiti giuridici specifici – il diritto costituzionale, il diritto civile, il diritto internazionale dei diritti umani – nel suo rapporto con categorie – soggetto di diritto, capacità giuridica – e con principi giuridici, quali i principi di autonomia, eguaglianza, solidarietà, dignità. Viene inoltre indagato l’apporto che alcuni approcci teorici possono fornire al chiarimento dello statuto della vulnerabilità nel diritto e alla comprensione delle implicazioni per la normatività giuridica derivanti dal riferimento ad essa.File | Dimensione | Formato | |
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