Il gesuita Giovanni Maria Visconti (1612-1684), membro di una cospicua famiglia del patriziato milanese, e con una significativa carriera nell’Ordine, a qualche anno dalla morte di Anton Giulio Brignole Sale (1605-1662), gesuita dal 1652, fu incaricato di scrivere una biografia dell’illustre confratello, il quale era stato, prima dell’ingresso in sacris, celebre uomo di lettere, oltre che importante personaggio politico della Repubblica di Genova. Brignole Sale, alla fine del 1648, in un momento di crisi politica dello Stato genovese, aveva deciso di abbandonare inopinatamente la carriera politica, ormai avviata ai massimi traguardi, per diventare prima sacerdote diocesano, e successivamente membro della Compagnia di Gesù. Il lavoro di Visconti, intitolato Alcune memorie delle virtù del padre Anton Giulio Brignole, pubblicato nel 1666,è interessante perché l’autore, descrivendo la vita e le azioni del confratello, stende di fatto un testo di tipo agiografico, muovendosi tuttavia con cautela nello spiegarne la parabola personale da statista a chierico e quindi a predicatore sacro, probabilmente perché la duplice conversione di Brignole Sale, conclusasi con l’arruolamento nella Compagnia di uno dei massimi intellettuali della Repubblica, non poteva essere presentate in ottica trionfalistica, e tanto meno in polemica con il ceto dirigente genovese, pena il rischio di risvegliare in città polemiche giurisdizionalistiche o pruriti anticlericali.

Le «virtù religiose degne di memoria» di Anton Giulio Brignole Sale nella biografia del gesuita Giovanni Maria Visconti edita nel 1666

Giovannucci
2019

Abstract

Il gesuita Giovanni Maria Visconti (1612-1684), membro di una cospicua famiglia del patriziato milanese, e con una significativa carriera nell’Ordine, a qualche anno dalla morte di Anton Giulio Brignole Sale (1605-1662), gesuita dal 1652, fu incaricato di scrivere una biografia dell’illustre confratello, il quale era stato, prima dell’ingresso in sacris, celebre uomo di lettere, oltre che importante personaggio politico della Repubblica di Genova. Brignole Sale, alla fine del 1648, in un momento di crisi politica dello Stato genovese, aveva deciso di abbandonare inopinatamente la carriera politica, ormai avviata ai massimi traguardi, per diventare prima sacerdote diocesano, e successivamente membro della Compagnia di Gesù. Il lavoro di Visconti, intitolato Alcune memorie delle virtù del padre Anton Giulio Brignole, pubblicato nel 1666,è interessante perché l’autore, descrivendo la vita e le azioni del confratello, stende di fatto un testo di tipo agiografico, muovendosi tuttavia con cautela nello spiegarne la parabola personale da statista a chierico e quindi a predicatore sacro, probabilmente perché la duplice conversione di Brignole Sale, conclusasi con l’arruolamento nella Compagnia di uno dei massimi intellettuali della Repubblica, non poteva essere presentate in ottica trionfalistica, e tanto meno in polemica con il ceto dirigente genovese, pena il rischio di risvegliare in città polemiche giurisdizionalistiche o pruriti anticlericali.
2019
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3355127
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact