Il rito del lavoro tra rigidità delle preclusioni processuali e difficoltà probatorie

La sentenza della Corte d’Appello di Bari n. 319/2018 offre un valido spunto per riflettere sul rigido sistema delle preclusioni processuali nel rito lavoristico ordinario (artt. 409 ss. c.p.c.) e nel rito speciale di cui all’art. 1, commi 47 ss., L. n. 92/2012 (c.d. rito Fornero). L’analisi si sofferma sul divieto di mutatio libelli con riferimento all’allegazione di motivi di invalidità del recesso datoriale diversi rispetto a quelli dedotti negli atti introduttivi del giudizio e sul dibattito giurisprudenziale in merito alla possibilità, per il giudice del lavoro, di rilevare d’ufficio profili di nullità del licenziamento diversi da quelli prospettati dalle parti. Infine, sarà affrontata la problematica relativa alla difficile collocazione sistematica del licenziamento discriminatorio e ritorsivo, anche sotto il profilo del diverso contenuto dell'onere della prova a carico del lavoratore