La scheda accompagna un'accademia di nudo maschile esposta alla mostra "Tiepolo. Venezia, Milano, l'Europa", allestita alle Gallerie d'Italia, sede di Milano, dal 30 ottobre 2020 al 21 marzo 2021: il foglio, eseguito a carboncino, si conserva dal 1911 nelle collezioni civiche del Museo di Castelvecchio a Verona (inv. 12641 2B 121) e fa parte di un nucleo di disegni provenienti dalla locale Accademia di Pittura. D'altro canto esso è espressione di una pratica fondante il linguaggio dell'autore, campione di un classicismo cresciuto alla scuola di Antonio Bellucci prima e di Carlo Maratti poi. A fronte degli esisti stilistici, per i quali si sono evocate suggestioni correggesche negli effetti di morbidezza ottenuti con il carboncino, rimangono ancora ampi margini di dubbio circa la sua possibile datazione. Se in passato gli studiosi hanno legato il disegno alla fase giovanile dell'artista, agli anni 1691-1694, in questa occasione si avanza cautamente la proposta di ricondurlo a una fase più matura di sperimentazione di effetti luministici che interessano anche il volto fortemente scorciato, con il mento, la radice del naso e l'arcata sopracciliare in piena luce, come nel Cristo deposto nella pala di Sant'agata a Brescia.

Antonio Balestra, Accademia di nudo maschile

TOMEZZOLI A.
2020

Abstract

La scheda accompagna un'accademia di nudo maschile esposta alla mostra "Tiepolo. Venezia, Milano, l'Europa", allestita alle Gallerie d'Italia, sede di Milano, dal 30 ottobre 2020 al 21 marzo 2021: il foglio, eseguito a carboncino, si conserva dal 1911 nelle collezioni civiche del Museo di Castelvecchio a Verona (inv. 12641 2B 121) e fa parte di un nucleo di disegni provenienti dalla locale Accademia di Pittura. D'altro canto esso è espressione di una pratica fondante il linguaggio dell'autore, campione di un classicismo cresciuto alla scuola di Antonio Bellucci prima e di Carlo Maratti poi. A fronte degli esisti stilistici, per i quali si sono evocate suggestioni correggesche negli effetti di morbidezza ottenuti con il carboncino, rimangono ancora ampi margini di dubbio circa la sua possibile datazione. Se in passato gli studiosi hanno legato il disegno alla fase giovanile dell'artista, agli anni 1691-1694, in questa occasione si avanza cautamente la proposta di ricondurlo a una fase più matura di sperimentazione di effetti luministici che interessano anche il volto fortemente scorciato, con il mento, la radice del naso e l'arcata sopracciliare in piena luce, come nel Cristo deposto nella pala di Sant'agata a Brescia.
2020
Tiepolo. Venezia, Milano, l'Europa
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3360300
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