Guardare alla figura di Tommaso de' Cavalieri dalla prospettiva spagnola comporta, parallelamente, l'obbligo di affrontare il tema della fortuna di Michelangelo in relazione al dibattito religioso e storico-artistico tra Italia e Spagna, che negli anni della Controriforma ebbe nel cantiere dell'Escorial un luogo privilegiato di assimilazione e irraggiamento. Un tema dalle proporzioni allarmanti, che investe molteplici ambiti disciplinari: da quello letterario con la ricezione della trattatistica d'arte italiana da parte dell'umanesimo spagnolo del XVI secolo, si vedano in particolare i casi di Vasari (1550, 1568), Lodovico Dolce (1557) e Giovanni Andrea Gilio (1564) e come i loro scritti vennero accolti. L'articolo verte sui contatti, sin qui pressoché ignoti, di Tommaso con la corte asburgica, coinvolgendo in particolare la figura di Benito Arias Montano, filologo e poeta che per primo ricoprì la carica di bibliotecario dell’Escorial, e che si dichiarava «grandisimo amigo» e «compadre» di Tommaso. Emergono in questo contesto di scambi culturali figure di artisti, letterati ed editori di spicco della Roma di secondo Cinquecento, quali Giulio Clovio, Fulvio Orsini e Luca Bertelli.
Tommaso de' Cavalieri e la prospettiva spagnola: con una nota su Giulio Clovio e Benito Arias Montano
Marsel Grosso
2020
Abstract
Guardare alla figura di Tommaso de' Cavalieri dalla prospettiva spagnola comporta, parallelamente, l'obbligo di affrontare il tema della fortuna di Michelangelo in relazione al dibattito religioso e storico-artistico tra Italia e Spagna, che negli anni della Controriforma ebbe nel cantiere dell'Escorial un luogo privilegiato di assimilazione e irraggiamento. Un tema dalle proporzioni allarmanti, che investe molteplici ambiti disciplinari: da quello letterario con la ricezione della trattatistica d'arte italiana da parte dell'umanesimo spagnolo del XVI secolo, si vedano in particolare i casi di Vasari (1550, 1568), Lodovico Dolce (1557) e Giovanni Andrea Gilio (1564) e come i loro scritti vennero accolti. L'articolo verte sui contatti, sin qui pressoché ignoti, di Tommaso con la corte asburgica, coinvolgendo in particolare la figura di Benito Arias Montano, filologo e poeta che per primo ricoprì la carica di bibliotecario dell’Escorial, e che si dichiarava «grandisimo amigo» e «compadre» di Tommaso. Emergono in questo contesto di scambi culturali figure di artisti, letterati ed editori di spicco della Roma di secondo Cinquecento, quali Giulio Clovio, Fulvio Orsini e Luca Bertelli.Pubblicazioni consigliate
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