Alcuni filosofi della Grecia antica hanno elaborato riflessioni imperiture sulle ragioni etiche di una partecipazione responsabile alla vita della Polis, che prendono forma nella virtù della giustizia. Prende così forma una visione elevata del bene comune proprio di una società umana, che si configura anche come una Paideia per l’educazione sociale e civica. Altre suggestioni pedagogiche si possono cogliere nei documenti internazionali, come i rapporti all’UNESCO (Faure e Delors) o i programmi dell’Unione Europea. Particolarmente interessanti sono le due Raccomandazioni (del 2006 e del 2018) sulle competenze-chiave per l’apprendimento permanente (che prevedono anche competenze personali, sociali e di cittadinanza) ed il programma del Consiglio d’Europa in ordine all’educazione alla cittadinanza democratica. Emerge un quadro articolato di indicazioni e piste di lavoro estremamente interessanti, sia per gli insegnanti che abbiano a cuore questi temi, sia per i decisori politici che sono chiamati a pensare i dispositivi normativi. Ci soffermiamo poi sulle ragioni, storiche e pedagogiche, per cui è necessaria – come sfondo integratore per l’educazione civica – una vera e propria Paideia costituzionale, come venne auspicato anche durante i lavori dell’Assemblea costituente. Il saggio si conclude con un’analisi pedagogica delle norme sull’Educazione civica recentemente entrate in vigore in Italia, ovvero la Legge 92/2019 e le Linee guida elaborate dal Ministero dell’Istruzione nel 2020

L’educazione civica alla ricerca di un’anima. Una disciplina trasversale con una Paideia costituzionale?

Andrea Porcarelli
2021

Abstract

Alcuni filosofi della Grecia antica hanno elaborato riflessioni imperiture sulle ragioni etiche di una partecipazione responsabile alla vita della Polis, che prendono forma nella virtù della giustizia. Prende così forma una visione elevata del bene comune proprio di una società umana, che si configura anche come una Paideia per l’educazione sociale e civica. Altre suggestioni pedagogiche si possono cogliere nei documenti internazionali, come i rapporti all’UNESCO (Faure e Delors) o i programmi dell’Unione Europea. Particolarmente interessanti sono le due Raccomandazioni (del 2006 e del 2018) sulle competenze-chiave per l’apprendimento permanente (che prevedono anche competenze personali, sociali e di cittadinanza) ed il programma del Consiglio d’Europa in ordine all’educazione alla cittadinanza democratica. Emerge un quadro articolato di indicazioni e piste di lavoro estremamente interessanti, sia per gli insegnanti che abbiano a cuore questi temi, sia per i decisori politici che sono chiamati a pensare i dispositivi normativi. Ci soffermiamo poi sulle ragioni, storiche e pedagogiche, per cui è necessaria – come sfondo integratore per l’educazione civica – una vera e propria Paideia costituzionale, come venne auspicato anche durante i lavori dell’Assemblea costituente. Il saggio si conclude con un’analisi pedagogica delle norme sull’Educazione civica recentemente entrate in vigore in Italia, ovvero la Legge 92/2019 e le Linee guida elaborate dal Ministero dell’Istruzione nel 2020
2021
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