La funzione “semplessa” dei dispositivi pedagogici come luogo di incontro tra teoria e prassi

Le riflessioni di Berthoz sulla semplessità possono trovare spazio in ambito pedagogico perlomeno a tre livelli: per riflettere sulle strategie adattive messe in atto dagli studenti, per esplorare le prassi di educatori e formatori come sistemi adattivi, per ragionare sulle teorie pedagogiche in quanto tali. La nostra riflessione si colloca al terzo di questi livelli e muove dall’ipotesi che tutti coloro che elaborano teorie pedagogiche cercando di mantenere uno stretto rapporto con quanti operano in ambito pratico ha bisogno di dispositivi concettuali efficaci e facilmente accessibili agli educatori, formatori, insegnanti. La semplessità può essere la chiave per individuare, tra i molti dispositivi pedagogici che vengono proposti, quali siano i più adeguati a rappresentare un efficace luogo d’incontro tra teoria e prassi. Berthoz’s reflections on simplicity can be found in the pedagogical field at least at three levels: to reflect on the adaptive strategies implemented by students, to explore the practices of educators and trainers as adaptive systems, to think about pedagogical theories as such. Our reflection is placed at the third of these levels and moves from the hypothesis that all those who elaborate pedagogical theories trying to maintain a close relationship with those who work in the practical field need effective and easily accessible conceptual devices to educators, trainers, teachers. Simplicity can be the key to identifying, among the many pedagogical devices that are proposed, which are the most appropriate to represent an effective meeting place between theory and practice.