L’INQUADRAMENTO DELLA DECADENZA IN MATERIA DI INTERPOSIZIONE ILLECITA NEL RAPPORTO DI LAVORO

Il contributo esamina la fattispecie decadenziale prevista dall’art. 32, quarto comma, lett. d), l. 4 novembre 2010, n. 183. Secondo una tesi massimalista, la decadenza avrebbe ad oggetto l’azione per interposizione illecita in quanto tale, finalizzata all’imputazione del rapporto di lavoro nei confronti del soggetto interponente. Questa impostazione, tuttavia, sembra sottovalutare che l’interposizione nel rapporto di lavoro è sempre stata intesa come una violazione del divieto di dissociazione tra datore di lavoro e utilizzatore della prestazione lavorativa, desumibile dalla norma inderogabile dell’art. 2094 c.c. In realtà, la norma assoggetta a decadenza la domanda di impugnazione del licenziamento intimato per interposta persona, promossa nei confronti del soggetto interponente. Il nuovo art. 39, d.lgs. n. 81 del 201, invece, allarga il campo di applicazione della decadenza alla domanda di ripristino del rapporto di lavoro nei confronti dello stesso interponente, a seguito della scadenza del termine apposto al contratto di lavoro per somministrazione.