Nel dibattito scientifico sul paesaggio emerge l’importanza dei processi di attribuzione di valore/disvalore e delle conseguenze nelle azioni di tutela e gestione. Nel WHS (World Heritage Site) delle Dolomiti, istituito nel 2009, il tema è amplificato dalla contrapposizione tra i vistosi elementi naturali e gli elementi antropici, interpretati spesso come detrattori. Nell’ambito del Piano di Gestione del WHS di cui è responsabile, la Fondazione Dolomiti UNESCO ha condotto, su specifica richiesta dello IUCN, un’attività legata alla “catalogazione delle strutture obsolete”, in quanto disvalori da rimuovere per conservare i valori universali del WHS, che avrebbe dovuto essere completata entro la valutazione prevista nel 2016. Fin dai primi anni Duemila, la rimozione delle “strutture obsolete” è stata una delle strategie messe in atto per proteggere le aree naturali e I paesaggi di valore eccezionale sulle Alpi. In questo contributo, le autrici riflettono criticamente sui risultati empirici della catalogazione delle strutture obsolete nelle Dolomiti UNESCO, in cui sono stati coinvolti come esperti, alla luce della Convenzione Europea del Paesaggio e dell’attuale dibattito relativo al paesaggio come patrimonio. Il caso delle strutture obsolete nelle Dolomiti offre l’opportunità per riflettere sulla complessità del paesaggio, sulle percezioni e i valori attribuiti, in particolare nei casi di paesaggi eccezionali come sono quelli inseriti nella lista del patrimonio mondiale UNESCO. Sul piano operativo, ciò porta a considerare la presenza di strutture obsolete non solo come un fattore di degrado, ma come un’opportunità per una gestione più efficace e un approccio strategico più coerente.

Le “strutture obsolete” nel paesaggio eccezionale delle Dolomiti patrimonio dell’umanità. Una riflessione sulle attribuzioni di valore e sulle pratiche di gestione

Viviana Ferrario;Benedetta Castiglioni;
2021

Abstract

Nel dibattito scientifico sul paesaggio emerge l’importanza dei processi di attribuzione di valore/disvalore e delle conseguenze nelle azioni di tutela e gestione. Nel WHS (World Heritage Site) delle Dolomiti, istituito nel 2009, il tema è amplificato dalla contrapposizione tra i vistosi elementi naturali e gli elementi antropici, interpretati spesso come detrattori. Nell’ambito del Piano di Gestione del WHS di cui è responsabile, la Fondazione Dolomiti UNESCO ha condotto, su specifica richiesta dello IUCN, un’attività legata alla “catalogazione delle strutture obsolete”, in quanto disvalori da rimuovere per conservare i valori universali del WHS, che avrebbe dovuto essere completata entro la valutazione prevista nel 2016. Fin dai primi anni Duemila, la rimozione delle “strutture obsolete” è stata una delle strategie messe in atto per proteggere le aree naturali e I paesaggi di valore eccezionale sulle Alpi. In questo contributo, le autrici riflettono criticamente sui risultati empirici della catalogazione delle strutture obsolete nelle Dolomiti UNESCO, in cui sono stati coinvolti come esperti, alla luce della Convenzione Europea del Paesaggio e dell’attuale dibattito relativo al paesaggio come patrimonio. Il caso delle strutture obsolete nelle Dolomiti offre l’opportunità per riflettere sulla complessità del paesaggio, sulle percezioni e i valori attribuiti, in particolare nei casi di paesaggi eccezionali come sono quelli inseriti nella lista del patrimonio mondiale UNESCO. Sul piano operativo, ciò porta a considerare la presenza di strutture obsolete non solo come un fattore di degrado, ma come un’opportunità per una gestione più efficace e un approccio strategico più coerente.
2021
Oltre la Convenzione. Pensare, studiare, costruire il paesaggio vent’anni dopo
9788890892677
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