Il saggio propone un attraversamento formale nel dominio della descrizione a partire da un corpus di testi di viaggio redatti nella prima Età Moderna (da Alvise da Mosto, 1465, a Francesco Carletti, 1606). L’analisi si articola in due parti fra loro complementari : la prima dà conto delle scelte lessicali che rivelano come venga intesa la funzione pragmatico-testuale di descrivere (§ 2), e poi si sofferma su fenomeni che pertengono ai domini della sintassi e della testualità (§ 3) ; la seconda mette a fuoco l’intreccio di strategie retoriche e modelli rappresentativi con cui i viaggiatori provavano ad offrire ai lettori un corrispettivo linguistico di quanto avevano visto ed esperito (§§ 4-5). Nel complesso, strategie sintattico-testuali e retoriche mostrano che nei testi di viaggio l’obiettivo della descrizione era comunicare l’esperienza e lo scacco legati all’alterità dei realia (luoghi e monumenti, piante e animali, ecc.) rispetto alla realtà e alle nozioni europee. Ne discendono la commistione fra serialità e molteplicità, l’alternarsi di descrizioni in positivo e descrizioni in negativo, la presenza di descrizioni digressive, in cui la linea tematica si fa sfrangiata e sono affastellati singoli attributi oppure oggetti disparati e dissimili dall’atteso.
(con Chiara De Caprio) La descrizione nei testi di viaggio nella prima età moderna
bozzola
2021
Abstract
Il saggio propone un attraversamento formale nel dominio della descrizione a partire da un corpus di testi di viaggio redatti nella prima Età Moderna (da Alvise da Mosto, 1465, a Francesco Carletti, 1606). L’analisi si articola in due parti fra loro complementari : la prima dà conto delle scelte lessicali che rivelano come venga intesa la funzione pragmatico-testuale di descrivere (§ 2), e poi si sofferma su fenomeni che pertengono ai domini della sintassi e della testualità (§ 3) ; la seconda mette a fuoco l’intreccio di strategie retoriche e modelli rappresentativi con cui i viaggiatori provavano ad offrire ai lettori un corrispettivo linguistico di quanto avevano visto ed esperito (§§ 4-5). Nel complesso, strategie sintattico-testuali e retoriche mostrano che nei testi di viaggio l’obiettivo della descrizione era comunicare l’esperienza e lo scacco legati all’alterità dei realia (luoghi e monumenti, piante e animali, ecc.) rispetto alla realtà e alle nozioni europee. Ne discendono la commistione fra serialità e molteplicità, l’alternarsi di descrizioni in positivo e descrizioni in negativo, la presenza di descrizioni digressive, in cui la linea tematica si fa sfrangiata e sono affastellati singoli attributi oppure oggetti disparati e dissimili dall’atteso.Pubblicazioni consigliate
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