Dopo una breve (2 p.) presentazione generale del recente omonimo volume collettaneo su Santa Giustina (a cura di Giovanna Baldissin Molli e Francesco GB Trolese, Roma, Viella, 2020), occasionato dal centenario della rinnovata presenza monastica nella storica abbazia padovana, la nota si sofferma su un aspetto cruciale ma lasciato in ombra da tutti gli autori, anche da quanti più da vicino si sono occupati delle origini tardoantiche del complesso giustiniano, ovvero sull’effettivo ruolo svolto dal patrizio Opilione nella fondazione della basilica vel oratorium in honore sanctae Iustinae. Analizzando in modo multidisciplinare e da piu` punti di vista il testo della nota epigrafe che commemora l’avvenimento e perpetua la memoria del devoto e generoso conditor, si giunge alla conclusione che uno solo fu l’edificio da lui fatto costruire a fundamentis: l’oratorio ora detto di San Prosdocimo, chiamato anche, secondo l’uso del tempo (e della cancelleria papale di allora), basilica, che venne semplicemente addossato a una preesistente chiesa, destinata a divenire in seguito la basilica di Santa Giustina, nel senso che si attribuisce ora alla parola.

Magnificenza monastica a gloria di Dio. Nota di lettura

Benucci Franco
2021

Abstract

Dopo una breve (2 p.) presentazione generale del recente omonimo volume collettaneo su Santa Giustina (a cura di Giovanna Baldissin Molli e Francesco GB Trolese, Roma, Viella, 2020), occasionato dal centenario della rinnovata presenza monastica nella storica abbazia padovana, la nota si sofferma su un aspetto cruciale ma lasciato in ombra da tutti gli autori, anche da quanti più da vicino si sono occupati delle origini tardoantiche del complesso giustiniano, ovvero sull’effettivo ruolo svolto dal patrizio Opilione nella fondazione della basilica vel oratorium in honore sanctae Iustinae. Analizzando in modo multidisciplinare e da piu` punti di vista il testo della nota epigrafe che commemora l’avvenimento e perpetua la memoria del devoto e generoso conditor, si giunge alla conclusione che uno solo fu l’edificio da lui fatto costruire a fundamentis: l’oratorio ora detto di San Prosdocimo, chiamato anche, secondo l’uso del tempo (e della cancelleria papale di allora), basilica, che venne semplicemente addossato a una preesistente chiesa, destinata a divenire in seguito la basilica di Santa Giustina, nel senso che si attribuisce ora alla parola.
2021
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