Eco in Binet

"La septième fonction du langage" di Laurent Binet è un testo irriverente: romanzo poliziesco sulla semiologia, metaromanzo sul potere del linguaggio, palinsesto di citazioni e riferimenti dove la cultura elitaria si mescola alla cultura popolare, l’opera insinua poco a poco una forma di incertezza sullo statuto ontologico degli avvenimenti e del sé. La morte di Roland Barthes viene rivisitata alla luce di un fantomatico inedito di Roman Jakobson e Umberto Eco – studioso, romanziere e personaggio di romanzo – diviene la chiave per proseguire in un’inchiesta dove gli indizi inter- meta- e trans-testuali implicano il lettore in un intricato gioco di piani interpretativi nel quale "Il nome della rosa" e le sue Postille appaiono un ipotesto d’eccezione. La fiction veicolata dal giallo non appare un universo parallelo rispetto al mondo reale, ma un’entità permeabile e sovrapponibile che si fa portatrice di piste ermeneutiche.