In Piazza Capitaniato a Padova, proprio di fronte allo storico Palazzo del Liviano, un tempo sede della vecchia Facoltà di Lettere e Filosofia, spesso si posiziona una bancarella di libri antichi e usati. Curiosando tra di essi non è infrequente imbattersi in qualche volume raro, magari sfuggito ad altri appassionati poiché inerente ad ambiti poco accattivanti per i più. Il breve studio che qui presento nasce proprio da una mia personale esperienza di questo tipo, quando un giorno ebbi la fortuna di imbattermi nei volumetti della Biblioteca del Popolo dell’editore milanese Sonzogno e tra di essi di trovare una Grammatichetta inglese datata 1884. Da quel volume, attraverso una ricerca durata oltre un anno, sono poi riuscito a recuperare anche tutti gli altri titoli affini relativi all’italiano, al francese, allo “spagnuolo” (sic!), al tedesco, al latino e al portoghese. Dopo una descrizione dell’intera collana e della sua filosofia, proporrò dunque una breve analisi comparativa, sia in termini grafici che contenutistici di questi volumetti (tutti rigorosamente lunghi 64 pagine, copertina e IV di copertina comprese). Si tratta, senza dubbio di un interessante spaccato, in genere poco noto tra gli addetti ai lavori, del rapporto con le lingue straniere (anche l’italiano si configurava come tale per la stragrande maggioranza degli italiani dell’epoca, che come stimava De Mauro, probabilmente per difetto, erano per oltre il 90% dialettofoni) che esisteva in Italia nei decenni immediatamente successivi all’unificazione e fino alla prima metà del secolo successivo.

Le Grammatichette della “Biblioteca del Popolo” di Sonzogno: spunti per una riflessione sul concetto di lingua e l’insegnamento della grammatica tra XIX e XX secolo

Matteo Santipolo
2021

Abstract

In Piazza Capitaniato a Padova, proprio di fronte allo storico Palazzo del Liviano, un tempo sede della vecchia Facoltà di Lettere e Filosofia, spesso si posiziona una bancarella di libri antichi e usati. Curiosando tra di essi non è infrequente imbattersi in qualche volume raro, magari sfuggito ad altri appassionati poiché inerente ad ambiti poco accattivanti per i più. Il breve studio che qui presento nasce proprio da una mia personale esperienza di questo tipo, quando un giorno ebbi la fortuna di imbattermi nei volumetti della Biblioteca del Popolo dell’editore milanese Sonzogno e tra di essi di trovare una Grammatichetta inglese datata 1884. Da quel volume, attraverso una ricerca durata oltre un anno, sono poi riuscito a recuperare anche tutti gli altri titoli affini relativi all’italiano, al francese, allo “spagnuolo” (sic!), al tedesco, al latino e al portoghese. Dopo una descrizione dell’intera collana e della sua filosofia, proporrò dunque una breve analisi comparativa, sia in termini grafici che contenutistici di questi volumetti (tutti rigorosamente lunghi 64 pagine, copertina e IV di copertina comprese). Si tratta, senza dubbio di un interessante spaccato, in genere poco noto tra gli addetti ai lavori, del rapporto con le lingue straniere (anche l’italiano si configurava come tale per la stragrande maggioranza degli italiani dell’epoca, che come stimava De Mauro, probabilmente per difetto, erano per oltre il 90% dialettofoni) che esisteva in Italia nei decenni immediatamente successivi all’unificazione e fino alla prima metà del secolo successivo.
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