Nella completa vacanza di fonti iconografiche, alla fisionomia di Antonio Sacco, il più celebre Truffaldino (Arlecchino) settecentesco, è rimasta a tutt’oggi associata la caratterizzazione conferitagli dalle celebri regie strehleriane del Servitore di due padroni, quella cioè di un ruolo che presupponeva una marcata abilità ginnica e acrobatica, sostenuta da un corpo snello e agile. Grazie a due testimonianze di Carlo Gozzi e a una di Casanova – qui per la prima volta filologicamente restaurate – si ha invece modo di rovesciare il collaudato cliché storiografico, appurando che Sacco non aveva affatto il preteso physique du rôle di un secondo zanni e che le sue “acrobazie” si esercitavano sul solo piano dell’affabulazione comica.
Il corpo di Truffaldino (filologia e memoria del teatro)
Scannapieco Anna
2022
Abstract
Nella completa vacanza di fonti iconografiche, alla fisionomia di Antonio Sacco, il più celebre Truffaldino (Arlecchino) settecentesco, è rimasta a tutt’oggi associata la caratterizzazione conferitagli dalle celebri regie strehleriane del Servitore di due padroni, quella cioè di un ruolo che presupponeva una marcata abilità ginnica e acrobatica, sostenuta da un corpo snello e agile. Grazie a due testimonianze di Carlo Gozzi e a una di Casanova – qui per la prima volta filologicamente restaurate – si ha invece modo di rovesciare il collaudato cliché storiografico, appurando che Sacco non aveva affatto il preteso physique du rôle di un secondo zanni e che le sue “acrobazie” si esercitavano sul solo piano dell’affabulazione comica.File | Dimensione | Formato | |
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