Why do a disproportionate number of young Italian adults stay in the family home indefinitely? We assume such behavior becomes as an unintentional barrier to their achievement and their social commitment. We hypothesized an association between this phenomenon and the prevailing anxious attachment among young people, their tendency to associate the separation from attachment figures to death, a low-grade of spiritual religious and personal beliefs, and a low level of happiness. Data was collected from 1570 students attending the University of Padua, aged between 18 and 38 years, with an average of 22.11 (std 2.508). Regarding methodology, we employed the Relationship Scales Questionnaire as a measure for the students' attachment style (Griffin, Bartholomew, 1994), the scale of moral disengagement as a measure for civil moral disengagement (Caprara, Fida, Vecchione, 2009), and the Subjective Happiness Scale as a measure for subjective happiness (Lyubomirsky & Lepper, 1999). We investigated with two questions the representation of death as annihilation or passage and their psychological experience regarding their own death. Additionally, the participants were asked if they lived on their own, in the parental home or in another residential situation. We used some questions extracted from the WHO QOL srpb to investigate the strength of their spiritual, religious and personal beliefs. The data supports the hypothesis. Thus we propose a pedagogical device, "Death Education,” which manages the horror vacui and separation from external security. It should induce young adults: (1) to build an indestructible inner strength with both strong and flexible beliefs, (2) to be aware and accept death as inevitable, and (3) to engage in society.

La presente ricerca sorge dalla volontà di comprendere le cause del fenomeno tutto italiano chiamato ‘famiglia lunga’ (Scabini & Donati, 1988) caratterizzato dalla prolungata permanenza dei giovani adulti presso la famiglia d’origine. L’ipotesi di partenza implica un’associazione tra tale fenomeno e la prevalenza di un attaccamento ansioso nei giovani; la loro tendenza a connettere alla morte la separazione dalle figure d’attaccamento; una forte ansia nei confronti della morte, percepita come la fine di tutto; deboli convinzioni personali, spirituali e religiose; un basso livello di felicità . Nella ricerca quali-quantitativa sono stati coinvolti 1570 studenti dell’Università di Padova di età compresa tra i 18 e i 38 anni, con una media di 22,11 (std. 2,508). Lo stile d’attaccamento è stato misurato con il Relationship Scales Questionnaire (Griffin, Bartholomew, 1994). Il disimpegno civile morale è stato indagato tramite la scala del disimpegno morale (Caprara, Fida, Vecchione, 2009). Due domande hanno consentito di investigare, da un lato, la rappresentazione della morte come annientamento o passaggio, dall’altro il vissuto psicologico relativo alla stessa. È stato chiesto ai partecipanti se abitassero per conto proprio, presso la casa dei genitori o in un’altra situazione residenziale. È stato somministrato il WHO QOL srpb per indagare la forza delle loro convinzioni spirituali, religiose e personali. La felicità soggettiva è stata misurata attraverso il Subjective Happiness Scale (Lyubomirsky & Lepper, 1999). Alla generale conferma dell’ipotesi di partenza da parte dei risultati è seguita una proposta pedagogica, che si rifà all’ampio concetto di Death Education e ad altri affini dispositivi educativi (quali educazione alla creatività e psicodramma) e implica l’educazione alla gestione del vuoto e alla separazione dalle sicurezze esterne, con il fine ultimo di indurre i soggetti a costruire una forza interiore indistruttibile, declinantesi in solide e al tempo stesso flessibili convinzioni personali; nella consapevolezza e accettazione della ineludibile realtà della morte; in un considerevole impegno nelle dimensioni della civitas/communitas e dei rapporti umani.

Giovani adulti italiani: "lunghezza" della famiglia e del processo di autonomizzazione. Un'indagine svolta con gli studenti dell'Università di Padova rispetto a stili d'attaccamento, convinzioni personali,impegno civico-morale, felicità, terrore della morte / Codato, Marta. - (2010 Jul 29).

Giovani adulti italiani: "lunghezza" della famiglia e del processo di autonomizzazione. Un'indagine svolta con gli studenti dell'Università di Padova rispetto a stili d'attaccamento, convinzioni personali,impegno civico-morale, felicità, terrore della morte

Codato, Marta
2010

Abstract

La presente ricerca sorge dalla volontà di comprendere le cause del fenomeno tutto italiano chiamato ‘famiglia lunga’ (Scabini & Donati, 1988) caratterizzato dalla prolungata permanenza dei giovani adulti presso la famiglia d’origine. L’ipotesi di partenza implica un’associazione tra tale fenomeno e la prevalenza di un attaccamento ansioso nei giovani; la loro tendenza a connettere alla morte la separazione dalle figure d’attaccamento; una forte ansia nei confronti della morte, percepita come la fine di tutto; deboli convinzioni personali, spirituali e religiose; un basso livello di felicità . Nella ricerca quali-quantitativa sono stati coinvolti 1570 studenti dell’Università di Padova di età compresa tra i 18 e i 38 anni, con una media di 22,11 (std. 2,508). Lo stile d’attaccamento è stato misurato con il Relationship Scales Questionnaire (Griffin, Bartholomew, 1994). Il disimpegno civile morale è stato indagato tramite la scala del disimpegno morale (Caprara, Fida, Vecchione, 2009). Due domande hanno consentito di investigare, da un lato, la rappresentazione della morte come annientamento o passaggio, dall’altro il vissuto psicologico relativo alla stessa. È stato chiesto ai partecipanti se abitassero per conto proprio, presso la casa dei genitori o in un’altra situazione residenziale. È stato somministrato il WHO QOL srpb per indagare la forza delle loro convinzioni spirituali, religiose e personali. La felicità soggettiva è stata misurata attraverso il Subjective Happiness Scale (Lyubomirsky & Lepper, 1999). Alla generale conferma dell’ipotesi di partenza da parte dei risultati è seguita una proposta pedagogica, che si rifà all’ampio concetto di Death Education e ad altri affini dispositivi educativi (quali educazione alla creatività e psicodramma) e implica l’educazione alla gestione del vuoto e alla separazione dalle sicurezze esterne, con il fine ultimo di indurre i soggetti a costruire una forza interiore indistruttibile, declinantesi in solide e al tempo stesso flessibili convinzioni personali; nella consapevolezza e accettazione della ineludibile realtà della morte; in un considerevole impegno nelle dimensioni della civitas/communitas e dei rapporti umani.
29-lug-2010
Why do a disproportionate number of young Italian adults stay in the family home indefinitely? We assume such behavior becomes as an unintentional barrier to their achievement and their social commitment. We hypothesized an association between this phenomenon and the prevailing anxious attachment among young people, their tendency to associate the separation from attachment figures to death, a low-grade of spiritual religious and personal beliefs, and a low level of happiness. Data was collected from 1570 students attending the University of Padua, aged between 18 and 38 years, with an average of 22.11 (std 2.508). Regarding methodology, we employed the Relationship Scales Questionnaire as a measure for the students' attachment style (Griffin, Bartholomew, 1994), the scale of moral disengagement as a measure for civil moral disengagement (Caprara, Fida, Vecchione, 2009), and the Subjective Happiness Scale as a measure for subjective happiness (Lyubomirsky & Lepper, 1999). We investigated with two questions the representation of death as annihilation or passage and their psychological experience regarding their own death. Additionally, the participants were asked if they lived on their own, in the parental home or in another residential situation. We used some questions extracted from the WHO QOL srpb to investigate the strength of their spiritual, religious and personal beliefs. The data supports the hypothesis. Thus we propose a pedagogical device, "Death Education,” which manages the horror vacui and separation from external security. It should induce young adults: (1) to build an indestructible inner strength with both strong and flexible beliefs, (2) to be aware and accept death as inevitable, and (3) to engage in society.
giovani-adulti, stile d'attaccamento, terrore della morte, famiglia lunga, convinzioni spirituali, personali, religiose, disimpegno civico-morale, felicità
Giovani adulti italiani: "lunghezza" della famiglia e del processo di autonomizzazione. Un'indagine svolta con gli studenti dell'Università di Padova rispetto a stili d'attaccamento, convinzioni personali,impegno civico-morale, felicità, terrore della morte / Codato, Marta. - (2010 Jul 29).
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