The purpose of this essay is to consider Robespierre’s ideas of people and government, under a conceptual history point of view. Robespierre, like Rousseau, tries to find out how the command can be really political: Government as guide, as cure, as direction for the political body opposed to the absolute monarchy’s despotic rule and opposed to the Feuillants’ and Girondists’ concept of representation. These conditions are established with one consent between people and government, which can be achieved by a strong homogeneous society. Robespierre’s thought achieves an affinity of ideas with Boulainvilliers’ historical and political thought, who represents the XVII-XVIII century aristocratic resistence’s voice against the monarchy. Robespierre substitutes the Nation of Franks, which was founded thanks to the ancient conqueror race’s blood, with the “Race Renouvelée” through virtue and terror. So Robespierre takes inspiration from the Christian pastoral tradition. He infers that the mystic union between people and government is possible only through a sort of ascetic purification, which can get rid of heresy.

Questo lavoro si propone di analizzare, in una prospettiva storico-concettuale, i concetti robespierriani di popolo e governo. Robespierre, nel quadro ampio tracciato dalla speculazione di Rousseau, si interroga sulle condizioni che consentano alla relazione di comando di riscoprire una dimensione autenticamente politica: il governo come guida, cura, direzione del corpo politico, di contro al dominio dispotico esercitato sui sudditi dalla monarchia assoluta, a cui – secondo il giacobino – la concezione rappresentativa sposata da Foglianti e Girondini finisce per ricondurre. Tali condizioni sono individuate nell’unanimità di sentimenti fra governanti e governati, che non può non prodursi in una comunità fortemente omogenea e coesa intorno ai suoi fondamenti. Il pensiero di Robespierre scopre così la sua affinità con la riflessione storico-politica di Boulainvilliers, voce eminente della reazione nobiliare sei-settecentesca: ma alla nazione franca, fondata sul sangue dell’antica razza conquistatrice, Robespierre sostituisce la comunità dei puri, la «race renouvelée» forgiata, plasmata e conservata dal duplice dispositivo della virtù e del terrore. Per questa via, la riflessione robespierriana rimonta in definitiva alla tradizione del pastorato cristiano, e l’unione mistica fra cittadini e magistrati si scopre possibile solo congiuntamente all’epurazione ascetica con cui l’eresia viene inquisita e sradicata.

Popolo sovrano e governo del popolo. Saggio su Robespierre / Perenzin, P.. - (2011 Jan 31).

Popolo sovrano e governo del popolo. Saggio su Robespierre

Perenzin, P.
2011

Abstract

Questo lavoro si propone di analizzare, in una prospettiva storico-concettuale, i concetti robespierriani di popolo e governo. Robespierre, nel quadro ampio tracciato dalla speculazione di Rousseau, si interroga sulle condizioni che consentano alla relazione di comando di riscoprire una dimensione autenticamente politica: il governo come guida, cura, direzione del corpo politico, di contro al dominio dispotico esercitato sui sudditi dalla monarchia assoluta, a cui – secondo il giacobino – la concezione rappresentativa sposata da Foglianti e Girondini finisce per ricondurre. Tali condizioni sono individuate nell’unanimità di sentimenti fra governanti e governati, che non può non prodursi in una comunità fortemente omogenea e coesa intorno ai suoi fondamenti. Il pensiero di Robespierre scopre così la sua affinità con la riflessione storico-politica di Boulainvilliers, voce eminente della reazione nobiliare sei-settecentesca: ma alla nazione franca, fondata sul sangue dell’antica razza conquistatrice, Robespierre sostituisce la comunità dei puri, la «race renouvelée» forgiata, plasmata e conservata dal duplice dispositivo della virtù e del terrore. Per questa via, la riflessione robespierriana rimonta in definitiva alla tradizione del pastorato cristiano, e l’unione mistica fra cittadini e magistrati si scopre possibile solo congiuntamente all’epurazione ascetica con cui l’eresia viene inquisita e sradicata.
31-gen-2011
The purpose of this essay is to consider Robespierre’s ideas of people and government, under a conceptual history point of view. Robespierre, like Rousseau, tries to find out how the command can be really political: Government as guide, as cure, as direction for the political body opposed to the absolute monarchy’s despotic rule and opposed to the Feuillants’ and Girondists’ concept of representation. These conditions are established with one consent between people and government, which can be achieved by a strong homogeneous society. Robespierre’s thought achieves an affinity of ideas with Boulainvilliers’ historical and political thought, who represents the XVII-XVIII century aristocratic resistence’s voice against the monarchy. Robespierre substitutes the Nation of Franks, which was founded thanks to the ancient conqueror race’s blood, with the “Race Renouvelée” through virtue and terror. So Robespierre takes inspiration from the Christian pastoral tradition. He infers that the mystic union between people and government is possible only through a sort of ascetic purification, which can get rid of heresy.
ROBESPIERRE GOVERNO POPOLO NAZIONE BOULAINVILLIERS ROUSSEAU PASTORATO
Popolo sovrano e governo del popolo. Saggio su Robespierre / Perenzin, P.. - (2011 Jan 31).
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