This dissertation aims at analysing a specific literary genre which focuses on artistic creation and, more specifically, on the failure of the painter’s creative power. This literary form has been interpreted by critics as one of the reactions by novelists to the fracture between the two sister arts – painting and literature -, a fracture caused by the decline of the ancient ut pictura poesis doctrine. The current work will try to demonstrate that this theoretical principle still had influence on French literary creation even after the publication of Lessing’s Laocoon, which historically represents the ultimate fracture between literature and painting. The analysis carried out in this work focuses on the two main elements of the ut pictura poesis principle, namely the opposition between painting and colour, and the supremacy of literature over painting. As for the former, this dissertation will attempt to demonstrate how the stereotypes that originated from the so-called querelle du coloris actually helped the establishment of a strong connection between chromatic elements and madness. In the novels analysed in this work, colour is no longer seen as the source of life, but as the means through which the artist gives shape to his obsessions. The supremacy of literature over painting will be investigated from different angles: firstly, the analysis will try to identify the nature of the relationship of the main character of the novels – the painter –with both his own author and with the other characters of the texts under investigation. On the basis of previous critical works, this dissertation will then try to show that the painter is his own creator’s alter ego, who frees himself from his dangerous obsessions through the mise à mort of his own creation. Besides the main character – the painter - the observation of the various characters of the novels under analysis will highlight the recurring presence of a further artist – a novelist or a painter himself – who acts as a mediator between the main character and his audience. This additional character seems to embody the novelist’s more rational and socially acceptable traits, which make him superior to the painter himself. The new role of the novelist as critique d’art and as the painter’s mentor seems to suggest a nostalgic view of the role of literature, which, according to the ancient ut pictura poesis principle, is meant to predominate over painting.On the basis of these observations, this work will propose the use of the new terms Other Id and Other Ego to identify – respectively - the painter, in other words the embodiment of the author’s negative features, and the mentor. This dissertation will even look at the concept of the supremacy of literature over painting by analyzing the authors’ stylistic choices, which also seem to originate from the rivalry between the two arts and find their perfect personification in the Other Id and Other Ego.

La presente tesi verte sull’analisi di un filone del romanzo francese dell’Ottocento che ha al suo centro il tema della creazione pittorica e, in particolare, del fallimento del pittore. Tale tema è già stato interpretato dalla critica come una delle risposte che il letterato oppone all’allontanamento delle due arti sorelle – pittura e letteratura –, dovuto all’eclissi della secolare dottrina dell’ut pictura poesis. Questo lavoro intende dimostrare come tale principio teorico sopravviva anche dopo la pubblicazione del Laocoonte di Lessing (1766), l’opera cui tradizionalmente viene fatta risalire la definitiva separazione tra gli ambiti della creazione letteraria e di quella pittorica. È proprio nel romanzo incentrato sulla creazione pittorica che il presente lavoro identifica il terreno su cui il principio dell’ut pictura poesis in realtà continua a prolificare, almeno nei suoi tratti essenziali. Tra questi ultimi sono stati individuati e analizzati in particolare l’opposizione tra disegno e colore, e la supremazia della letteratura sulla pittura. Per quanto concerne la querelle du coloris, in questa tesi si dimostra che gli stereotipi attribuiti al colore nel corso di tale diatriba hanno contribuito alla formazione, all’interno delle opere analizzate, di uno stretto legame tra l’elemento cromatico e il demoniaco o la follia. La capacità di dare la vita, da sempre attribuita al colore, viene così relegata alla produzione di vere e proprie ossessioni del creatore. L’altro caposaldo dell’ut pictura poesis, ovvero la supremazia dell’arte letteraria su quella pittorica, viene indagato attraverso diverse piste d’analisi. Esso è stato innanzitutto ricercato nei rapporti che il pittore protagonista intrattiene con il proprio autore e con gli altri personaggi dei testi analizzati. Si è quindi evidenziato, secondo studi critici precedenti, come il pittore costituisca l’alter ego del suo creatore, il quale espia le proprie pulsioni pericolose attraverso la mise à mort della sua creatura. Il confronto tra i personaggi ha messo in luce la frequente presenza, accanto al pittore protagonista, di una figura, anch’essa artista, pittore o letterato, che si pone come guida e mediatore tra il personaggio principale e il suo pubblico, essendo quest’ultimo incapace di comprendere e accettare le innovazioni apportate dal protagonista nell’ambito della propria arte. Tale figura d’intermediario riunisce il nuovo ruolo di critico d’arte che il letterato si è ritagliato nella società moderna e la sua antica funzione di guida del pittore, testimoniando al contempo una nostalgia letteraria dell’antica egemonia della poesia sulla pittura. Inoltre, questo stesso personaggio rappresenta un’ulteriore emanazione della personalità dell’autore, ma, in questo caso, non più dei suoi tratti oscuri, bensì di quelli più rassegnati e socialmente accettabili. Di conseguenza, nel corso della trattazione non solo si riconosce una velata superiorità del personaggio-guida – ovvero del personaggio-scrittore, quando presente nella narrazione –, ma si propone inoltre di sostituire il termine comunemente utilizzato di alter ego, con Altro Es, da attribuire al protagonista, e Altro Io, corrispondente al personaggio-guida. La persistenza dell’idea della supremazia della letteratura sulla pittura viene rinvenuta anche nell’ambito delle scelte stilistiche degli autori, oltre che in altri aspetti significativi dei romanzi analizzati, che riflettono chiaramente la rivalità tra le due arti. Esse sono infatti costantemente messe in contrapposizione attraverso le figure dei loro rispettivi rappresentanti fittizi o, in alcuni casi più complessi, mediante una sorta di competizione tra il pittore e il suo stesso creatore, cioè lo scrittore, che attua così una mise en abyme.

Le récit de la création picturale dans la littérature française du XIXe siècle / Tenin, Ester. - (2011 Jan 31).

Le récit de la création picturale dans la littérature française du XIXe siècle

Tenin, Ester
2011

Abstract

La presente tesi verte sull’analisi di un filone del romanzo francese dell’Ottocento che ha al suo centro il tema della creazione pittorica e, in particolare, del fallimento del pittore. Tale tema è già stato interpretato dalla critica come una delle risposte che il letterato oppone all’allontanamento delle due arti sorelle – pittura e letteratura –, dovuto all’eclissi della secolare dottrina dell’ut pictura poesis. Questo lavoro intende dimostrare come tale principio teorico sopravviva anche dopo la pubblicazione del Laocoonte di Lessing (1766), l’opera cui tradizionalmente viene fatta risalire la definitiva separazione tra gli ambiti della creazione letteraria e di quella pittorica. È proprio nel romanzo incentrato sulla creazione pittorica che il presente lavoro identifica il terreno su cui il principio dell’ut pictura poesis in realtà continua a prolificare, almeno nei suoi tratti essenziali. Tra questi ultimi sono stati individuati e analizzati in particolare l’opposizione tra disegno e colore, e la supremazia della letteratura sulla pittura. Per quanto concerne la querelle du coloris, in questa tesi si dimostra che gli stereotipi attribuiti al colore nel corso di tale diatriba hanno contribuito alla formazione, all’interno delle opere analizzate, di uno stretto legame tra l’elemento cromatico e il demoniaco o la follia. La capacità di dare la vita, da sempre attribuita al colore, viene così relegata alla produzione di vere e proprie ossessioni del creatore. L’altro caposaldo dell’ut pictura poesis, ovvero la supremazia dell’arte letteraria su quella pittorica, viene indagato attraverso diverse piste d’analisi. Esso è stato innanzitutto ricercato nei rapporti che il pittore protagonista intrattiene con il proprio autore e con gli altri personaggi dei testi analizzati. Si è quindi evidenziato, secondo studi critici precedenti, come il pittore costituisca l’alter ego del suo creatore, il quale espia le proprie pulsioni pericolose attraverso la mise à mort della sua creatura. Il confronto tra i personaggi ha messo in luce la frequente presenza, accanto al pittore protagonista, di una figura, anch’essa artista, pittore o letterato, che si pone come guida e mediatore tra il personaggio principale e il suo pubblico, essendo quest’ultimo incapace di comprendere e accettare le innovazioni apportate dal protagonista nell’ambito della propria arte. Tale figura d’intermediario riunisce il nuovo ruolo di critico d’arte che il letterato si è ritagliato nella società moderna e la sua antica funzione di guida del pittore, testimoniando al contempo una nostalgia letteraria dell’antica egemonia della poesia sulla pittura. Inoltre, questo stesso personaggio rappresenta un’ulteriore emanazione della personalità dell’autore, ma, in questo caso, non più dei suoi tratti oscuri, bensì di quelli più rassegnati e socialmente accettabili. Di conseguenza, nel corso della trattazione non solo si riconosce una velata superiorità del personaggio-guida – ovvero del personaggio-scrittore, quando presente nella narrazione –, ma si propone inoltre di sostituire il termine comunemente utilizzato di alter ego, con Altro Es, da attribuire al protagonista, e Altro Io, corrispondente al personaggio-guida. La persistenza dell’idea della supremazia della letteratura sulla pittura viene rinvenuta anche nell’ambito delle scelte stilistiche degli autori, oltre che in altri aspetti significativi dei romanzi analizzati, che riflettono chiaramente la rivalità tra le due arti. Esse sono infatti costantemente messe in contrapposizione attraverso le figure dei loro rispettivi rappresentanti fittizi o, in alcuni casi più complessi, mediante una sorta di competizione tra il pittore e il suo stesso creatore, cioè lo scrittore, che attua così una mise en abyme.
31-gen-2011
This dissertation aims at analysing a specific literary genre which focuses on artistic creation and, more specifically, on the failure of the painter’s creative power. This literary form has been interpreted by critics as one of the reactions by novelists to the fracture between the two sister arts – painting and literature -, a fracture caused by the decline of the ancient ut pictura poesis doctrine. The current work will try to demonstrate that this theoretical principle still had influence on French literary creation even after the publication of Lessing’s Laocoon, which historically represents the ultimate fracture between literature and painting. The analysis carried out in this work focuses on the two main elements of the ut pictura poesis principle, namely the opposition between painting and colour, and the supremacy of literature over painting. As for the former, this dissertation will attempt to demonstrate how the stereotypes that originated from the so-called querelle du coloris actually helped the establishment of a strong connection between chromatic elements and madness. In the novels analysed in this work, colour is no longer seen as the source of life, but as the means through which the artist gives shape to his obsessions. The supremacy of literature over painting will be investigated from different angles: firstly, the analysis will try to identify the nature of the relationship of the main character of the novels – the painter –with both his own author and with the other characters of the texts under investigation. On the basis of previous critical works, this dissertation will then try to show that the painter is his own creator’s alter ego, who frees himself from his dangerous obsessions through the mise à mort of his own creation. Besides the main character – the painter - the observation of the various characters of the novels under analysis will highlight the recurring presence of a further artist – a novelist or a painter himself – who acts as a mediator between the main character and his audience. This additional character seems to embody the novelist’s more rational and socially acceptable traits, which make him superior to the painter himself. The new role of the novelist as critique d’art and as the painter’s mentor seems to suggest a nostalgic view of the role of literature, which, according to the ancient ut pictura poesis principle, is meant to predominate over painting.On the basis of these observations, this work will propose the use of the new terms Other Id and Other Ego to identify – respectively - the painter, in other words the embodiment of the author’s negative features, and the mentor. This dissertation will even look at the concept of the supremacy of literature over painting by analyzing the authors’ stylistic choices, which also seem to originate from the rivalry between the two arts and find their perfect personification in the Other Id and Other Ego.
letteratura francese XIX secolo, pittura, ut pictura poesis
Le récit de la création picturale dans la littérature française du XIXe siècle / Tenin, Ester. - (2011 Jan 31).
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