The work aims to identify the functions that the burla plays in the Quijote, starting with its origins in the culture of carnival, the study moves on to examine less obviously comical results, involving, on the one hand, a subtle linguistic game and, on the other hand, a constant clash between appearance and reality, decisive in recognizing the multiple facets of Cervantes’ irony. This journey through the labyrinthine paths of the Quijote explores different features of the novel: firstly, it begins with an investigation in the poetic and rhetorical treaties written in Italy and Spain during the XVI and XVII centuries, in order to assign Cervantes his legitimate place in the theoretical background that defined literary comicality at the time (Chapter 1). Secondly, to identify the various aspects of the comedy of the novel, carnival needs to be taken into account: it represents a traditional heritage that the reader of the time shared with Cervantes himself and from which the burla originates (Chapter 2). As a literary structure, moreover, the burla is a key element of many episodes of the novel, particularly those that take place in the inns and in the palace of the dukes; these environments are correlated through a complex system of internal references (Chapter 3). The burlesque effect is achieved both through actions and words, means which can be used to manipulate “reality”, creating deceptions that arise from a superposition of potentially infinite viewpoints (Chapter 4). The essay follows Cervantes’ burlesque perspectives progressing from intradiegetic to extradiegetic discourse and from narrative to meta-narrative discourse (Chapters 5, 6). Exploring the possibilities arising from their dual identity, literary and "historic", the protagonist and deuteragonist compete with the author for the chance to define their own personality, breaking down conventional limits of literary fiction; the same tendency can be found in the behavior of the gracioso of the comedy of the Siglo de Oro (Chapter 7). Cervantes allows the reader to perform a creative function, reason why the Quijote has been able to establish a vital communication with a large audience, which belongs to different ages and different countries.

Questo lavoro intende individuare i valori e le funzioni che la burla assume nel Quijote, a partire dalla sua origine nella cultura carnevalesca fino ad arrivare agli esiti meno evidentemente comici, che comportano, da una parte, un sottile gioco linguistico e, dall’altra, il costante scontro tra apparenza e realtà, determinante nell’identificazione delle sfumature dell’ironia cervantina. Questo viaggio attraverso i labirintici percorsi del Quijote esplora aspetti diversi: il punto da cui partire è un esame dei trattati di poetica e retorica italiani e spagnoli dei secoli XVI e XVII, per collocare Cervantes nello sfondo teorico che determina i tratti principali della comicità letteraria dell’epoca (cap. 1). In seguito, per identificare le varie sfaccettature della comicità del romanzo, si considera l’importanza del carnevale in quanto patrimonio tradizionale che il lettore dell’epoca condivideva con Cervantes e da cui si origina la stessa burla (cap. 2). Come struttura letteraria, inoltre, la burla rappresenta un elemento fondante di numerosi episodi del romanzo, in particolare quelli che si svolgono nelle locande e nel palazzo dei duchi, ambienti che vengono messi in relazione attraverso un complesso sistema di riferimenti interni (cap. 3). L’effetto burlesco si raggiunge sia nelle azioni che nelle parole, entrambi strumenti attraverso i quali si costruiscono inganni e visioni alternative della “realtà”, che derivano da una sovrapposizione di punti di vista potenzialmente infiniti (cap. 4). L’itinerario che segue le manifestazioni della burla cervantina conduce dal piano intradiegetico al piano extradiegetico, dal piano narrativo a quello metanarrativo (cap. 5, 6). Esplorando le possibilità derivanti dalla loro doppia identità, letteraria e “storica”, protagonista e deuteragonista competono con lo stesso autore per autodeterminarsi, rompendo le barriere tradizionali della finzione letteraria, come accade anche nel caso del gracioso della commedia del Siglo de Oro (cap. 7). In questo modo Cervantes instaura con il lettore una relazione volta ad attribuirgli una funzione creativa, motivo fondamentale per cui il Quijote ha potuto stabilire una comunicazione vitale con un pubblico ampio e vario, che appartiene trasversalmente a epoche e paesi diversi.

Burlas de acción y burlas de palabra: risa, sonrisa, ironía en el Quijote / Zoppi, Federica. - (2014 Jul).

Burlas de acción y burlas de palabra: risa, sonrisa, ironía en el Quijote

Zoppi, Federica
2014

Abstract

Questo lavoro intende individuare i valori e le funzioni che la burla assume nel Quijote, a partire dalla sua origine nella cultura carnevalesca fino ad arrivare agli esiti meno evidentemente comici, che comportano, da una parte, un sottile gioco linguistico e, dall’altra, il costante scontro tra apparenza e realtà, determinante nell’identificazione delle sfumature dell’ironia cervantina. Questo viaggio attraverso i labirintici percorsi del Quijote esplora aspetti diversi: il punto da cui partire è un esame dei trattati di poetica e retorica italiani e spagnoli dei secoli XVI e XVII, per collocare Cervantes nello sfondo teorico che determina i tratti principali della comicità letteraria dell’epoca (cap. 1). In seguito, per identificare le varie sfaccettature della comicità del romanzo, si considera l’importanza del carnevale in quanto patrimonio tradizionale che il lettore dell’epoca condivideva con Cervantes e da cui si origina la stessa burla (cap. 2). Come struttura letteraria, inoltre, la burla rappresenta un elemento fondante di numerosi episodi del romanzo, in particolare quelli che si svolgono nelle locande e nel palazzo dei duchi, ambienti che vengono messi in relazione attraverso un complesso sistema di riferimenti interni (cap. 3). L’effetto burlesco si raggiunge sia nelle azioni che nelle parole, entrambi strumenti attraverso i quali si costruiscono inganni e visioni alternative della “realtà”, che derivano da una sovrapposizione di punti di vista potenzialmente infiniti (cap. 4). L’itinerario che segue le manifestazioni della burla cervantina conduce dal piano intradiegetico al piano extradiegetico, dal piano narrativo a quello metanarrativo (cap. 5, 6). Esplorando le possibilità derivanti dalla loro doppia identità, letteraria e “storica”, protagonista e deuteragonista competono con lo stesso autore per autodeterminarsi, rompendo le barriere tradizionali della finzione letteraria, come accade anche nel caso del gracioso della commedia del Siglo de Oro (cap. 7). In questo modo Cervantes instaura con il lettore una relazione volta ad attribuirgli una funzione creativa, motivo fondamentale per cui il Quijote ha potuto stabilire una comunicazione vitale con un pubblico ampio e vario, che appartiene trasversalmente a epoche e paesi diversi.
lug-2014
The work aims to identify the functions that the burla plays in the Quijote, starting with its origins in the culture of carnival, the study moves on to examine less obviously comical results, involving, on the one hand, a subtle linguistic game and, on the other hand, a constant clash between appearance and reality, decisive in recognizing the multiple facets of Cervantes’ irony. This journey through the labyrinthine paths of the Quijote explores different features of the novel: firstly, it begins with an investigation in the poetic and rhetorical treaties written in Italy and Spain during the XVI and XVII centuries, in order to assign Cervantes his legitimate place in the theoretical background that defined literary comicality at the time (Chapter 1). Secondly, to identify the various aspects of the comedy of the novel, carnival needs to be taken into account: it represents a traditional heritage that the reader of the time shared with Cervantes himself and from which the burla originates (Chapter 2). As a literary structure, moreover, the burla is a key element of many episodes of the novel, particularly those that take place in the inns and in the palace of the dukes; these environments are correlated through a complex system of internal references (Chapter 3). The burlesque effect is achieved both through actions and words, means which can be used to manipulate “reality”, creating deceptions that arise from a superposition of potentially infinite viewpoints (Chapter 4). The essay follows Cervantes’ burlesque perspectives progressing from intradiegetic to extradiegetic discourse and from narrative to meta-narrative discourse (Chapters 5, 6). Exploring the possibilities arising from their dual identity, literary and "historic", the protagonist and deuteragonist compete with the author for the chance to define their own personality, breaking down conventional limits of literary fiction; the same tendency can be found in the behavior of the gracioso of the comedy of the Siglo de Oro (Chapter 7). Cervantes allows the reader to perform a creative function, reason why the Quijote has been able to establish a vital communication with a large audience, which belongs to different ages and different countries.
Cervantes Quijote burla comico ironia / Cervantes Quijote burla comedy irony
Burlas de acción y burlas de palabra: risa, sonrisa, ironía en el Quijote / Zoppi, Federica. - (2014 Jul).
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