Da qualche anno gli interventi normativi relativi alle infrastrutture di ricarica elettrica hanno subìto una marcata accelerazione, e d’altro canto sono molteplici e variegati gli obiettivi che essi si propongono di raggiungere. Occorre anzitutto considerare che in tutta l’Unione europea la rete di ricarica elettrica si sta espandendo sempre di più, ma la sua diffusione non procede in modo omogeneo, e ciò è dovuto anche all’assenza di un requisito minimo chiaro e coerente in materia di infrastrutture, in grado di consentire la mobilità nell’intera Unione europea, che, a tutt’oggi, è ancora molto lontana dal valore-obiettivo stabilito nel Green Deal di un milione di punti di ricarica entro il 2025. L’obiettivo perseguito dall’UE è di giungere a ridurre, entro il 2050, le proprie emissioni di gas a effetto serra provocate dai trasporti nella misura del 90% rispetto al 1990, nel contesto di un insieme di ingenti sforzi per arrivare ad un’economia climaticamente neutra. Accanto a questo obiettivo se ne colloca un altro, comunque stringente, che punta a ridurre, entro il 2030, le emissioni di gas a effetto serra nella misura del 55% rispetto al 1990. E’ pertanto indubbio che ai fini della riduzione delle emissioni generate dal trasporto su strada è necessario passare gradualmente a modi di alimentazione alternativi, a minor intensità di carbonio, come ad esempio quelli ad energia elettrica. Dopo alcuni riferimenti iniziali al Green Deal, al Next generation Eu e al Regolamento UE che ha istituito il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, il contributo si sofferma brevemente sul PNRR, occasione straordinaria per accelerare la transizione ecologica e per far sì che il sistema italiano possa diventare più sostenibile nel lungo periodo con una progressiva decarbonizzazione di tutti i settori. A tal fine è necessario incrementare la quota di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e sviluppare una mobilità più sostenibile. Nella parte centrale il contributo procede all’analisi dei recenti interventi di semplificazione in materia di infrastrutture di ricarica elettrica, in larga misura ricollegabili ai provvedimenti adottati per affrontare la crisi provocata dall’emergenza Covid-19. Vengono così esaminati i tre diversi interventi legislativi, molto ravvicinati nel tempo, che perseguono l’obiettivo comune della semplificazione e dell’accelerazione delle procedure relative alle fonti rinnovabili e alle infrastrutture di ricarica elettrica. Per quanto attiene all’installazione delle infrastrutture di ricarica di veicoli elettrici ad accesso pubblico, viene infatti previsto che non è soggetta al rilascio del permesso di costruire e che è considerata attività di edilizia libera, ed è altresì disposto che la relativa procedura è soggetta all’obbligo della richiesta semplificata. Nel lavoro ci si sofferma inoltre, e più in generale, sull’attività di edilizia libera di cui all’art. 6 del d.P.R. n. 380 del 2001, sempre nella prospettiva della semplificazione e tenendo conto di alcune precisazioni da parte di alcune pronunce della giurisprudenza amministrativa. Nella parte conclusiva del lavoro viene posto in rilievo come risulti estremamente faticoso cercare di delineare un quadro unitario con riferimento alle infrastrutture di ricarica elettrica per le continue modifiche che si susseguono sia nell’ordinamento dell’Unione europea che nel nostro ordinamento. Viene poi evidenziato l’aumento costante sia delle infrastrutture di ricarica che dei veicoli elettrici. Allo stesso tempo vengono sottolineati alcuni dei problemi connessi alle infrastrutture di ricarica elettrica, a partire dalla rete, che deve essere in grado di reggere nell’arco della giornata i momenti di maggiore assorbimento, e dalla pianificazione della distribuzione delle nuove colonnine da installare in base ai bandi del PNRR. Un problema, che più correttamente è un insieme di problemi, riguarda le batterie delle auto elettriche, e ad assumere un rilievo strategico è lo smaltimento delle batterie e il riciclo delle stesse.

Alcuni recenti interventi di semplificazione relativi alle infrastrutture di ricarica elettrica

Schiavano M. Luisa
2021

Abstract

Da qualche anno gli interventi normativi relativi alle infrastrutture di ricarica elettrica hanno subìto una marcata accelerazione, e d’altro canto sono molteplici e variegati gli obiettivi che essi si propongono di raggiungere. Occorre anzitutto considerare che in tutta l’Unione europea la rete di ricarica elettrica si sta espandendo sempre di più, ma la sua diffusione non procede in modo omogeneo, e ciò è dovuto anche all’assenza di un requisito minimo chiaro e coerente in materia di infrastrutture, in grado di consentire la mobilità nell’intera Unione europea, che, a tutt’oggi, è ancora molto lontana dal valore-obiettivo stabilito nel Green Deal di un milione di punti di ricarica entro il 2025. L’obiettivo perseguito dall’UE è di giungere a ridurre, entro il 2050, le proprie emissioni di gas a effetto serra provocate dai trasporti nella misura del 90% rispetto al 1990, nel contesto di un insieme di ingenti sforzi per arrivare ad un’economia climaticamente neutra. Accanto a questo obiettivo se ne colloca un altro, comunque stringente, che punta a ridurre, entro il 2030, le emissioni di gas a effetto serra nella misura del 55% rispetto al 1990. E’ pertanto indubbio che ai fini della riduzione delle emissioni generate dal trasporto su strada è necessario passare gradualmente a modi di alimentazione alternativi, a minor intensità di carbonio, come ad esempio quelli ad energia elettrica. Dopo alcuni riferimenti iniziali al Green Deal, al Next generation Eu e al Regolamento UE che ha istituito il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, il contributo si sofferma brevemente sul PNRR, occasione straordinaria per accelerare la transizione ecologica e per far sì che il sistema italiano possa diventare più sostenibile nel lungo periodo con una progressiva decarbonizzazione di tutti i settori. A tal fine è necessario incrementare la quota di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e sviluppare una mobilità più sostenibile. Nella parte centrale il contributo procede all’analisi dei recenti interventi di semplificazione in materia di infrastrutture di ricarica elettrica, in larga misura ricollegabili ai provvedimenti adottati per affrontare la crisi provocata dall’emergenza Covid-19. Vengono così esaminati i tre diversi interventi legislativi, molto ravvicinati nel tempo, che perseguono l’obiettivo comune della semplificazione e dell’accelerazione delle procedure relative alle fonti rinnovabili e alle infrastrutture di ricarica elettrica. Per quanto attiene all’installazione delle infrastrutture di ricarica di veicoli elettrici ad accesso pubblico, viene infatti previsto che non è soggetta al rilascio del permesso di costruire e che è considerata attività di edilizia libera, ed è altresì disposto che la relativa procedura è soggetta all’obbligo della richiesta semplificata. Nel lavoro ci si sofferma inoltre, e più in generale, sull’attività di edilizia libera di cui all’art. 6 del d.P.R. n. 380 del 2001, sempre nella prospettiva della semplificazione e tenendo conto di alcune precisazioni da parte di alcune pronunce della giurisprudenza amministrativa. Nella parte conclusiva del lavoro viene posto in rilievo come risulti estremamente faticoso cercare di delineare un quadro unitario con riferimento alle infrastrutture di ricarica elettrica per le continue modifiche che si susseguono sia nell’ordinamento dell’Unione europea che nel nostro ordinamento. Viene poi evidenziato l’aumento costante sia delle infrastrutture di ricarica che dei veicoli elettrici. Allo stesso tempo vengono sottolineati alcuni dei problemi connessi alle infrastrutture di ricarica elettrica, a partire dalla rete, che deve essere in grado di reggere nell’arco della giornata i momenti di maggiore assorbimento, e dalla pianificazione della distribuzione delle nuove colonnine da installare in base ai bandi del PNRR. Un problema, che più correttamente è un insieme di problemi, riguarda le batterie delle auto elettriche, e ad assumere un rilievo strategico è lo smaltimento delle batterie e il riciclo delle stesse.
2021
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3443215
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