Nella seguente memoria viene presentato uno studio sulla stabilità di pendii eterogenei basato sull’utilizzo del metodo dei punti materiali (MPM). In questa tipologia di pendii l’innesco del movimento franoso è generalmente associato ad un’alterazione del regime delle pressioni interstiziali causato da un evento di pioggia oppure da una ricarica sotterranea della falda. Nel seguente lavoro, questi due scenari di saturazione vengono applicati ad un pendio modello, permettendo così di analizzare sulla medesima geometria la differente evoluzione dei meccanismi di instabilità. L’analisi alle grandi deformazioni con MPM permette di esplorare tutto il fenomeno di innesco, evoluzione e post collasso e quindi di valutare gli spostamenti del pendio nel tempo senza le limitazioni degli approcci FEM tradizionali. In entrambi gli scenari indagati l’instabilità è caratterizzata da successivi fenomeni di riattivazione del movimento, a seguito della formazione della superficie di scivolamento. Dallo studio emerge che la fondamentale differenza fra i due percorsi di saturazione risiede nella profondità della superficie di scivolamento e quindi nell’entità delle masse instabili associate: nel caso dell’innesco per pioggia, il movimento, inizialmente solo superficiale, tende ad approfondirsi nel tempo, mantenendo una maggiore concentrazione di spostamenti nella parte alta del pendio; nel caso invece di ricarica di falda dal basso la superficie di scivolamento si forma più lentamente e subito in profondità, mantenendo pressoché costante la sua volumetria nel tempo.
Studio sui meccanismi di instabilità di pendii eterogenei con l'MPM
Veronica Girardi
;Francesca Ceccato;Fabio Gabrieli;Paolo Simonini
2022
Abstract
Nella seguente memoria viene presentato uno studio sulla stabilità di pendii eterogenei basato sull’utilizzo del metodo dei punti materiali (MPM). In questa tipologia di pendii l’innesco del movimento franoso è generalmente associato ad un’alterazione del regime delle pressioni interstiziali causato da un evento di pioggia oppure da una ricarica sotterranea della falda. Nel seguente lavoro, questi due scenari di saturazione vengono applicati ad un pendio modello, permettendo così di analizzare sulla medesima geometria la differente evoluzione dei meccanismi di instabilità. L’analisi alle grandi deformazioni con MPM permette di esplorare tutto il fenomeno di innesco, evoluzione e post collasso e quindi di valutare gli spostamenti del pendio nel tempo senza le limitazioni degli approcci FEM tradizionali. In entrambi gli scenari indagati l’instabilità è caratterizzata da successivi fenomeni di riattivazione del movimento, a seguito della formazione della superficie di scivolamento. Dallo studio emerge che la fondamentale differenza fra i due percorsi di saturazione risiede nella profondità della superficie di scivolamento e quindi nell’entità delle masse instabili associate: nel caso dell’innesco per pioggia, il movimento, inizialmente solo superficiale, tende ad approfondirsi nel tempo, mantenendo una maggiore concentrazione di spostamenti nella parte alta del pendio; nel caso invece di ricarica di falda dal basso la superficie di scivolamento si forma più lentamente e subito in profondità, mantenendo pressoché costante la sua volumetria nel tempo.File | Dimensione | Formato | |
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