Negli anni Trenta del Cinquecento alcune missive di Annibal Caro per Benedetto Varchi, prime testimonianze – per giunta autografe – della godibilissima scrittura epistolare dell’autore, documentano l’instaurarsi di uno dei sodalizi più noti e duraturi della letteratura italiana del tempo, e il sorgere di nuove reti nel contesto dello scambio epistolare, già fecondo, sull’asse Roma-Firenze. A fronte della totale dispersione delle responsive varchiane del periodo, il saggio propone una lettura più attenta delle lettere del Caro, volta a riconsiderare gli elementi di interesse biografico, storico-politico e letterario dello scambio anche in ragione delle problematicità riscontrate nell’apparato di commento dell’edizione corrente. I primi documenti dell’epistolario del Caro risultano infatti specchio delle inquietudini di Varchi negli anni al servizio dei Gaddi, testimonianza del passaggio di informazioni politiche e dei vivacissimi contatti letterari tra i due centri (con Varchi che reclamava a Firenze tutto ciò che «di nuovo» veniva stampato a Roma, spediva regolarmente le proprie composizioni e richiedeva un parere sulla loro riuscita), offrendo al lettore numerosi elementi di primario interesse, molti dei quali non ancora emersi negli studi critici.

Annibal Caro e Benedetto Varchi: primi contatti epistolari sull’asse Roma-Firenze

Marianna Liguori
2020

Abstract

Negli anni Trenta del Cinquecento alcune missive di Annibal Caro per Benedetto Varchi, prime testimonianze – per giunta autografe – della godibilissima scrittura epistolare dell’autore, documentano l’instaurarsi di uno dei sodalizi più noti e duraturi della letteratura italiana del tempo, e il sorgere di nuove reti nel contesto dello scambio epistolare, già fecondo, sull’asse Roma-Firenze. A fronte della totale dispersione delle responsive varchiane del periodo, il saggio propone una lettura più attenta delle lettere del Caro, volta a riconsiderare gli elementi di interesse biografico, storico-politico e letterario dello scambio anche in ragione delle problematicità riscontrate nell’apparato di commento dell’edizione corrente. I primi documenti dell’epistolario del Caro risultano infatti specchio delle inquietudini di Varchi negli anni al servizio dei Gaddi, testimonianza del passaggio di informazioni politiche e dei vivacissimi contatti letterari tra i due centri (con Varchi che reclamava a Firenze tutto ciò che «di nuovo» veniva stampato a Roma, spediva regolarmente le proprie composizioni e richiedeva un parere sulla loro riuscita), offrendo al lettore numerosi elementi di primario interesse, molti dei quali non ancora emersi negli studi critici.
2020
Natura Società Letteratura, Atti del XXII Congresso dell’ADI - Associazione degli Italianisti (Bologna, 13-15 settembre 2018)
9788890790560
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