Il contributo offre un breve inquadramento teorico sull’avvento dell’industria idroelettrica come aspetto chiave di colonizzazione e trasformazione della montagna del Novecento. I valori della modernità come progresso, nazione e tecnica hanno letteralmente ricostruito il paesaggio delle Alpi sia dal punto di vista materiale, sia nell’immaginario simbolico e nelle retoriche. In particolare lo sfruttamento dell’elemento acqueo riveste un ruolo strategico per lo sviluppo e la modernizzazione del Paese, ma questo porta con sé anche il delinearsi di nuovi attori e nuovi conflitti, spesso celati nei “paesaggi invisibili” e nei “paesaggi reciproci”. Viene dunque presentato il caso di Vallesella di Cadore, borgo del bellunese sacrificato al grande progetto Piave-Boite-Vajont, le cui vicende e testimonianze - indagate nel documentario di ricerca "Dove nuotano i caprioli" (2021) – ricalcano e anticipano quelle del Vajont. Nell’ultima parte si propone di allargare lo sguardo alla Piave come a un sistema interconnesso, riflettendo sugli impatti ecosistemici, sociali ed economici di un’artificializzazione spinta del fiume.

V come Vajont, V come Vallesella. Risonanze di paesaggi lungo la Piave tra hybris idraulica e resistenze

Maria Conte
2022

Abstract

Il contributo offre un breve inquadramento teorico sull’avvento dell’industria idroelettrica come aspetto chiave di colonizzazione e trasformazione della montagna del Novecento. I valori della modernità come progresso, nazione e tecnica hanno letteralmente ricostruito il paesaggio delle Alpi sia dal punto di vista materiale, sia nell’immaginario simbolico e nelle retoriche. In particolare lo sfruttamento dell’elemento acqueo riveste un ruolo strategico per lo sviluppo e la modernizzazione del Paese, ma questo porta con sé anche il delinearsi di nuovi attori e nuovi conflitti, spesso celati nei “paesaggi invisibili” e nei “paesaggi reciproci”. Viene dunque presentato il caso di Vallesella di Cadore, borgo del bellunese sacrificato al grande progetto Piave-Boite-Vajont, le cui vicende e testimonianze - indagate nel documentario di ricerca "Dove nuotano i caprioli" (2021) – ricalcano e anticipano quelle del Vajont. Nell’ultima parte si propone di allargare lo sguardo alla Piave come a un sistema interconnesso, riflettendo sugli impatti ecosistemici, sociali ed economici di un’artificializzazione spinta del fiume.
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