La Suprema Corte, con la sentenza annotata, riaccende i riflettori sul dibattuto e complesso tema della responsabilità penale dei sindaci per concorso omissivo nei fatti di bancarotta commessi dagli amministratori di società commerciali. Il tema viene affrontato con un taglio dogmatico evidenziando, da un lato, l’interpretazione giurisprudenziale delle due clausole di integrazione suppletiva (artt. 40 cpv. e 110 c.p.) – che costituiscono, nel loro intreccio, il paradigma ascrittivo utilizzato dalla giurisprudenza per chiamare i sindaci a rispondere di omesso impedimento del reato altrui – dall’altro, l’arbitraria obliterazione del segmento volitivo del dolo mediante il ricorso alla teorica dei c.d. segnali di allarme. Il bilancio complessivo, “redatto” con un continuo sguardo ai principi di responsabilità per fatto proprio, materialità e colpevolzza, vuole stimolare una riflessione critica, auspicando un uso più corretto delle clausole di integrazione suppletiva ed un reale accertamento di tutti gli elementi del dolo

Il concorso omissivo dei sindaci nei fatti di bancarotta commessi dagli amministratori - ISSN 2039-1676

Luca Carraro
2019

Abstract

La Suprema Corte, con la sentenza annotata, riaccende i riflettori sul dibattuto e complesso tema della responsabilità penale dei sindaci per concorso omissivo nei fatti di bancarotta commessi dagli amministratori di società commerciali. Il tema viene affrontato con un taglio dogmatico evidenziando, da un lato, l’interpretazione giurisprudenziale delle due clausole di integrazione suppletiva (artt. 40 cpv. e 110 c.p.) – che costituiscono, nel loro intreccio, il paradigma ascrittivo utilizzato dalla giurisprudenza per chiamare i sindaci a rispondere di omesso impedimento del reato altrui – dall’altro, l’arbitraria obliterazione del segmento volitivo del dolo mediante il ricorso alla teorica dei c.d. segnali di allarme. Il bilancio complessivo, “redatto” con un continuo sguardo ai principi di responsabilità per fatto proprio, materialità e colpevolzza, vuole stimolare una riflessione critica, auspicando un uso più corretto delle clausole di integrazione suppletiva ed un reale accertamento di tutti gli elementi del dolo
2019
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3481322
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