I tre film biografici di Susanna Nicchiarelli (Nico, 1988; Miss Marx; Chiara), distribuiti nel 2017, 2020 e 2022, formano un’involontaria, ma compatta, trilogia che il contributo si propone di analizzare per la prima volta nel suo complesso, ripensando i primi due lavori (oggetto sinora di sporadici interventi limitati a recensioni critiche o interviste all’autrice) in seguito all’uscita del terzo. I tre film appaiono, infatti, nel recente panorama cinematografico italiano quale un insieme coeso di sperimentazioni nell’ambito del biografico femminile che, fatte salve le differenze tra le singole opere, manifesta una coerenza di fondo nell’approccio al genere storico e a quello biografico, contribuendo a testimoniare, in particolare, come il biopic contemporaneo sia in grado di produrre configurazioni originali, coraggiose sul piano estetico e ideologico, smentendo i pregiudizi che lo hanno spesso liquidato come intrinsecamente conservatore. Tale approccio è basato sul rifiuto di uno sguardo nostalgico e sull’adozione di scelte formali che favoriscono un’attitudine critica, stimolando gli spettatori a mettere le narrazioni in rapporto alla contemporaneità. Nicchiarelli racconta tre donne che hanno lottato per definire se stesse a partire da, e al contempo contro, riferimenti maschili di altissima levatura. Facendo ricorso a un pensiero di matrice lacaniana, nell’analisi si evidenzia come la regista abbia costruito tre trattorie parallele di figure votate a una radicale assunzione del proprio desiderio.
Radicali nel desiderio. Chiara d’Assisi, Eleanor Marx e Christa Paffgen nella trilogia biografica di Susanna Nicchiarelli
Giulia Lavarone
2023
Abstract
I tre film biografici di Susanna Nicchiarelli (Nico, 1988; Miss Marx; Chiara), distribuiti nel 2017, 2020 e 2022, formano un’involontaria, ma compatta, trilogia che il contributo si propone di analizzare per la prima volta nel suo complesso, ripensando i primi due lavori (oggetto sinora di sporadici interventi limitati a recensioni critiche o interviste all’autrice) in seguito all’uscita del terzo. I tre film appaiono, infatti, nel recente panorama cinematografico italiano quale un insieme coeso di sperimentazioni nell’ambito del biografico femminile che, fatte salve le differenze tra le singole opere, manifesta una coerenza di fondo nell’approccio al genere storico e a quello biografico, contribuendo a testimoniare, in particolare, come il biopic contemporaneo sia in grado di produrre configurazioni originali, coraggiose sul piano estetico e ideologico, smentendo i pregiudizi che lo hanno spesso liquidato come intrinsecamente conservatore. Tale approccio è basato sul rifiuto di uno sguardo nostalgico e sull’adozione di scelte formali che favoriscono un’attitudine critica, stimolando gli spettatori a mettere le narrazioni in rapporto alla contemporaneità. Nicchiarelli racconta tre donne che hanno lottato per definire se stesse a partire da, e al contempo contro, riferimenti maschili di altissima levatura. Facendo ricorso a un pensiero di matrice lacaniana, nell’analisi si evidenzia come la regista abbia costruito tre trattorie parallele di figure votate a una radicale assunzione del proprio desiderio.File | Dimensione | Formato | |
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