Il contributo si propone come il primo studio di ambito italiano focalizzato sulla sostenibilità dei fenomeni turistici connessi ai prodotti audiovisivi. Vi si presenta una rassegna degli studi internazionali riguardanti il film-induced tourism incentrati che indagano gli impatti positivi e negativi sull’ambiente e sulle comunità. Si individuano, essenzialmente, un primo nucleo di riflessioni risalenti già alle ricerche iniziali sul film-induced tourism (a cavallo tra la fine degli anni Novanta e la metà degli anni Duemila) e un secondo nucleo più recente, rispetto al quale si prendono in esame in particolare gli apporti del gruppo di ricerca di Sangkyun Kim, aventi l’ambizione di categorizzare in modo più sistematico tali impatti. Si conduce quindi un’analisi originale su un caso di studio italiano individuato come emblematico: i fenomeni di overtourism al lago di Braies, in Alto Adige, connessi alla serie RAI Un passo dal cielo, menzionati nella letteratura italiana sul cineturismo unicamente in relazione alle “efficaci” politiche di marketing adottate dalla Regione altoatesina. Totalmente assenti erano invece i riferimenti agli effetti sull’ambiente, sull’esperienza turistica e, soprattutto, sulla vita quotidiana degli abitanti della Valle di Braies, effetti che hanno infine costretto la produzione a spostare le riprese in Veneto. Tutto ciò a fronte di ingenti investimenti pubblici (prima i finanziamenti erogati alla produzione della serie, poi i costi di elaborazione e implementazione delle misure che è stato necessario adottare per tamponare gli impatti dell’overtourism) e degli scarsi benefici economici registrati dagli esercizi locali, solo limitatamente interessati da flussi che erano prevalentemente di escursionisti in giornata (e che andavano anzi, potenzialmente, a discapito del turismo stanziale). Il contributo mette in luce tutti gli aspetti sopra illustrati attraverso un’analisi desk basata su molteplici fonti (articoli di giornale, siti e documenti istituzionali, report, sentenze di cause legali), con lo scopo di categorizzare gli impatti positivi e negativi dei flussi cineturistici a Braies, correlandovi anche le misure intraprese per limitare gli effetti negativi e per massimizzare quelli positivi. I risultati della ricerca confermano molte acquisizioni della letteratura internazionale, mettendo in luce, al contempo, alcune peculiarità del caso analizzato determinate, ad esempio, dalle caratteristiche morfologiche del territorio, dalla sua organizzazione in termini di viabilità e dal target turistico prevalente. In conclusione, lo studio si propone di ampliare la conoscenza e la valutazione critica degli impatti del film-induced tourism, a beneficio soprattutto dei soggetti istituzionali (in primis, le film commission) deputati ad assistere le produzioni audiovisive nell’individuazione delle location di ripresa. A fronte, infatti, di una diffusa consapevolezza in Italia in merito agli impatti ambientali delle riprese audiovisive, che ha portato all’attivazione di protocolli finalizzati al loro contenimento, manca del tutto nel contesto nazionale un’attenzione agli effetti anche negativi dei potenziali fenomeni turistici collegati, spesso protagonisti, al contrario, di retoriche entusiastiche che ne rilevano unicamente i benefici.

Un selfie a 'un passo dal cielo'. La sostenibilità del turismo cinematografico e televisivo

Giulia Lavarone
2023

Abstract

Il contributo si propone come il primo studio di ambito italiano focalizzato sulla sostenibilità dei fenomeni turistici connessi ai prodotti audiovisivi. Vi si presenta una rassegna degli studi internazionali riguardanti il film-induced tourism incentrati che indagano gli impatti positivi e negativi sull’ambiente e sulle comunità. Si individuano, essenzialmente, un primo nucleo di riflessioni risalenti già alle ricerche iniziali sul film-induced tourism (a cavallo tra la fine degli anni Novanta e la metà degli anni Duemila) e un secondo nucleo più recente, rispetto al quale si prendono in esame in particolare gli apporti del gruppo di ricerca di Sangkyun Kim, aventi l’ambizione di categorizzare in modo più sistematico tali impatti. Si conduce quindi un’analisi originale su un caso di studio italiano individuato come emblematico: i fenomeni di overtourism al lago di Braies, in Alto Adige, connessi alla serie RAI Un passo dal cielo, menzionati nella letteratura italiana sul cineturismo unicamente in relazione alle “efficaci” politiche di marketing adottate dalla Regione altoatesina. Totalmente assenti erano invece i riferimenti agli effetti sull’ambiente, sull’esperienza turistica e, soprattutto, sulla vita quotidiana degli abitanti della Valle di Braies, effetti che hanno infine costretto la produzione a spostare le riprese in Veneto. Tutto ciò a fronte di ingenti investimenti pubblici (prima i finanziamenti erogati alla produzione della serie, poi i costi di elaborazione e implementazione delle misure che è stato necessario adottare per tamponare gli impatti dell’overtourism) e degli scarsi benefici economici registrati dagli esercizi locali, solo limitatamente interessati da flussi che erano prevalentemente di escursionisti in giornata (e che andavano anzi, potenzialmente, a discapito del turismo stanziale). Il contributo mette in luce tutti gli aspetti sopra illustrati attraverso un’analisi desk basata su molteplici fonti (articoli di giornale, siti e documenti istituzionali, report, sentenze di cause legali), con lo scopo di categorizzare gli impatti positivi e negativi dei flussi cineturistici a Braies, correlandovi anche le misure intraprese per limitare gli effetti negativi e per massimizzare quelli positivi. I risultati della ricerca confermano molte acquisizioni della letteratura internazionale, mettendo in luce, al contempo, alcune peculiarità del caso analizzato determinate, ad esempio, dalle caratteristiche morfologiche del territorio, dalla sua organizzazione in termini di viabilità e dal target turistico prevalente. In conclusione, lo studio si propone di ampliare la conoscenza e la valutazione critica degli impatti del film-induced tourism, a beneficio soprattutto dei soggetti istituzionali (in primis, le film commission) deputati ad assistere le produzioni audiovisive nell’individuazione delle location di ripresa. A fronte, infatti, di una diffusa consapevolezza in Italia in merito agli impatti ambientali delle riprese audiovisive, che ha portato all’attivazione di protocolli finalizzati al loro contenimento, manca del tutto nel contesto nazionale un’attenzione agli effetti anche negativi dei potenziali fenomeni turistici collegati, spesso protagonisti, al contrario, di retoriche entusiastiche che ne rilevano unicamente i benefici.
2023
Green Italy. Esperienze, media e culture per un turismo sostenibile
978-88-343-5212-0
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