Il contributo esamina il problema dell’identità e della mobilità nella cultura di Golasecca fra l’VIII e il V secolo a.C. Un esteso fenomeno di mobilità costituisce il punto di partenza per la definizione dell’identità: all’inizio dell’età del Ferro all’abbandono della media e della bassa pianura fa riscontro la formazione dei poli di Como e di Golasecca - Sesto Calende e Castelletto Ticino. Nella documentazione funeraria si registrano elementi comuni fra i due poli, ma emergono anche importanti differenze nell’espressione dell’identità locale delle aristocrazie, che marcano con strategie e tempi diversi le differenze rispetto al resto della comunità. Dalla fine del VII secolo a.C. la creazione di una scrittura locale esprime l’auto-identità etnico-linguistica, con un processo di trasmissione del corpus dottrinale nel quale giocano un ruolo decisivo anche fenomeni di mobilità dall’Etruria. Le modalità di espressione dell’identità delle aristocrazie si mantengono distinte fra i due poli di Como e Sesto Calende – Golasecca – Castelletto Ticino anche fra VI e V secolo, quando una nuova traiettoria insediativa porta alla nascita di siti nuovi e all’occupazione della bassa pianura. Questa trasformazione nel segno della mobilità segna tuttavia una discontinuità nel ciclo di occupazione di Sesto Calende – Golasecca – Castelletto Ticino, che perde la sua centralità agli inizi del V secolo. Diversamente, Como porta a compimento la sua traiettoria di sviluppo in senso urbano e mantiene il suo ruolo di centro aperto ad apporti stranieri, anche in relazione alla mobilità individuale.

Identità e mobilità dei Celti d’Italia nell’età del Ferro alla luce dei dati archeologici

Silvia Paltineri
2023

Abstract

Il contributo esamina il problema dell’identità e della mobilità nella cultura di Golasecca fra l’VIII e il V secolo a.C. Un esteso fenomeno di mobilità costituisce il punto di partenza per la definizione dell’identità: all’inizio dell’età del Ferro all’abbandono della media e della bassa pianura fa riscontro la formazione dei poli di Como e di Golasecca - Sesto Calende e Castelletto Ticino. Nella documentazione funeraria si registrano elementi comuni fra i due poli, ma emergono anche importanti differenze nell’espressione dell’identità locale delle aristocrazie, che marcano con strategie e tempi diversi le differenze rispetto al resto della comunità. Dalla fine del VII secolo a.C. la creazione di una scrittura locale esprime l’auto-identità etnico-linguistica, con un processo di trasmissione del corpus dottrinale nel quale giocano un ruolo decisivo anche fenomeni di mobilità dall’Etruria. Le modalità di espressione dell’identità delle aristocrazie si mantengono distinte fra i due poli di Como e Sesto Calende – Golasecca – Castelletto Ticino anche fra VI e V secolo, quando una nuova traiettoria insediativa porta alla nascita di siti nuovi e all’occupazione della bassa pianura. Questa trasformazione nel segno della mobilità segna tuttavia una discontinuità nel ciclo di occupazione di Sesto Calende – Golasecca – Castelletto Ticino, che perde la sua centralità agli inizi del V secolo. Diversamente, Como porta a compimento la sua traiettoria di sviluppo in senso urbano e mantiene il suo ruolo di centro aperto ad apporti stranieri, anche in relazione alla mobilità individuale.
2023
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3506983
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