Riassunto Introduzione: l’endometriosi è una patologia cronica con un significativo impatto sulla salute femminile, caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale al di fuori della cavità uterina. Sono pochi gli studi finora condotti sulla popolazione generale e la reale prevalenza di endometriosi non è nota per molte aree del Paese. Obiettivi: stimare più accuratamente la prevalenza di endometriosi in tre regioni italiane (Friuli Venezia Giulia, Toscana, Puglia) e valutare il rapporto tra endometriosi e fattori ambientali in tre aree di partecipazione (Trieste, Barga e Taranto), con un focus sulla Regione Toscana. Disegno: implementazione di un registro epidemiologico specifico per l’endometriosi, finalizzato alla stima dei dati di incidenza e prevalenza. Il registro ha raccolto informazioni dalle schede di dimissione ospedaliera e dai referti anatomopatologici delle donne residenti nelle tre regioni considerate, con età uguale o superiore ai 15 anni. Inoltre, l’analisi comprende la valutazione della distribuzione spaziale dell’endometriosi a livello comunale nelle tre aree di studio. Gli approfondimenti di ricerca nelle tre aree prevedono poi uno screening a più livelli su un campione di donne in età fertile: le donne risultate positive al primo screening (tramite un questionario autosomministrato) avranno la possibilità di accedere al secondo livello di screening, che consisterà in una visita ginecologica, in un esame ecografico transvaginale, in un tampone per l’analisi del microbioma vaginale e nella raccolta di un campione di sangue e urine per valutare la presenza di policlorobifenili (PCB) o metalli pesanti. L’approccio scientifico adottato si basa sul concetto di scienza post-normale (PNS) per quanto riguarda la extended peer community (comunità estesa di pari). Setting e partecipanti: donne di età uguale o superiore ai 15 anni residenti nelle tre regioni. Principali misure di outcome: stima di incidenza e prevalenza dell’endometriosi basate sui dati raccolti dal registro epidemiologico. Inoltre, l’analisi si estende alla valutazione della distribuzione spaziale dell’endometriosi a livello comunale nelle tre aree di interesse. Risultati: i risultati preliminari dello studio hanno permesso di stimare la distribuzione spaziale dell’incidenza di endometriosi in Toscana. In particolare, è stata mostrata una certa variabilità nella regione, con alcune aree costiere e del Nord-Ovest che presentano valori del 20% superiori alla media regionale. Le città di Pisa, Lucca, Livorno, Grosseto, Orbetello e la Valle del Serchio con Barga mostrano probabilità di eccesso di rischio rispetto alla media regionale superiori al 90%. Conclusioni: lo studio è ancora in corso e richiede l’attiva partecipazione delle donne del territorio per garantire la completezza e l’accuratezza dei dati raccolti. Questo sforzo di ricerca rappresenta un contributo significativo alla comprensione dell’endometriosi in Toscana e delle sue possibili cause ambientali.

[Endometriosis, a participatory study in the Serchio Valley (Tuscany Region, Central Italy): state of the art and perspectives]

Giorgia Stoppa;Dolores Catelan;Annibale Biggeri
2024

Abstract

Riassunto Introduzione: l’endometriosi è una patologia cronica con un significativo impatto sulla salute femminile, caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale al di fuori della cavità uterina. Sono pochi gli studi finora condotti sulla popolazione generale e la reale prevalenza di endometriosi non è nota per molte aree del Paese. Obiettivi: stimare più accuratamente la prevalenza di endometriosi in tre regioni italiane (Friuli Venezia Giulia, Toscana, Puglia) e valutare il rapporto tra endometriosi e fattori ambientali in tre aree di partecipazione (Trieste, Barga e Taranto), con un focus sulla Regione Toscana. Disegno: implementazione di un registro epidemiologico specifico per l’endometriosi, finalizzato alla stima dei dati di incidenza e prevalenza. Il registro ha raccolto informazioni dalle schede di dimissione ospedaliera e dai referti anatomopatologici delle donne residenti nelle tre regioni considerate, con età uguale o superiore ai 15 anni. Inoltre, l’analisi comprende la valutazione della distribuzione spaziale dell’endometriosi a livello comunale nelle tre aree di studio. Gli approfondimenti di ricerca nelle tre aree prevedono poi uno screening a più livelli su un campione di donne in età fertile: le donne risultate positive al primo screening (tramite un questionario autosomministrato) avranno la possibilità di accedere al secondo livello di screening, che consisterà in una visita ginecologica, in un esame ecografico transvaginale, in un tampone per l’analisi del microbioma vaginale e nella raccolta di un campione di sangue e urine per valutare la presenza di policlorobifenili (PCB) o metalli pesanti. L’approccio scientifico adottato si basa sul concetto di scienza post-normale (PNS) per quanto riguarda la extended peer community (comunità estesa di pari). Setting e partecipanti: donne di età uguale o superiore ai 15 anni residenti nelle tre regioni. Principali misure di outcome: stima di incidenza e prevalenza dell’endometriosi basate sui dati raccolti dal registro epidemiologico. Inoltre, l’analisi si estende alla valutazione della distribuzione spaziale dell’endometriosi a livello comunale nelle tre aree di interesse. Risultati: i risultati preliminari dello studio hanno permesso di stimare la distribuzione spaziale dell’incidenza di endometriosi in Toscana. In particolare, è stata mostrata una certa variabilità nella regione, con alcune aree costiere e del Nord-Ovest che presentano valori del 20% superiori alla media regionale. Le città di Pisa, Lucca, Livorno, Grosseto, Orbetello e la Valle del Serchio con Barga mostrano probabilità di eccesso di rischio rispetto alla media regionale superiori al 90%. Conclusioni: lo studio è ancora in corso e richiede l’attiva partecipazione delle donne del territorio per garantire la completezza e l’accuratezza dei dati raccolti. Questo sforzo di ricerca rappresenta un contributo significativo alla comprensione dell’endometriosi in Toscana e delle sue possibili cause ambientali.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3509988
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