espa velutina, Lepeletier 1836 (Hymenoptera, Ve-spidae), il calabrone asia-tico, è originaria dell’Asia sud-orientale ed è comparsa in Europa nel 2004. Dopo il primo rilevamento in Aquitania (Francia), si è diffusa in pochi anni in tutta la Francia, propagandosi anche in Belgio, Spagna, Portogallo, Olanda, Germania, Svizzera, Regno Unito e Ungheria, dove ha dimostrato la sua capacità di causare notevoli danni al settore dell’apicoltura ad opera dell’azione predatoria nei confronti delle api. Dal 2012 è presente anche in Italia, arrivando in Liguria dal vicino con-fine francese e diffondendosi in tutta questa regione e alle provin-ce limitrofe della Toscana, con se-gnalazioni anche in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Ve-neto. Il 6 ottobre 2023 nella zona urbana del comune di Cittadella, in provincia di Padova, è stato indivi-duato sulla parete di un edificio un nido di Vespa velutina (Figura 1) che si sviluppava anche all’interno di una cavità presente sulla stessa. Inoltre, a circa 6 metri di distanza da questo era presente un altro nido, più piccolo, localizzato sotto il cornicione del tetto dell’edificio, a circa 10 metri di altezza. La neutralizzazione ed eliminazio-ne dei due nidi è stata effettuata ad opera di personale esperto nell’ambito del controllo degli infe-stanti della ditta Italsia srl a cui è seguita anche la raccolta di alcuni individui (Figura 2). È stato effettuato un sopralluogo da parte di S. Cremasco e G. Fava-ro, del Servizio veterinario dell’AULSS6, e di M. Gambalunga, dell'Associazione Patavina Apicol-tori in Padova, che ha permesso di raccogliere ulteriori individui, e successivamente un incontro con il presidente dell’associazione Il Fa-vo, E. Zambolin, attiva nel territorio in cui sono stati rilevati i nidi. Questa segnalazione di V. velutina avviene a quasi un anno di distan-za dalla precedente nella provincia di Venezia in località Malcontenta, nel comune di Mira, mentre la pri-ma risale al 2016 a Bergantino, in provincia di Rovigo (Figura 3, nella pagina seguente). Non è al mo-mento possibile stabilire una con-nessione fra la rilevazione di Mira e quella qui descritta. La segnalazione di sospetta pre-senza di V. velutina è stata effettua-ta tramite il sito Stopvelutina (www.stopvelutina.it) di cui si sot-tolinea e si dimostra l’efficacia co-me strumento di comunicazione e informazione in merito a questa specie esotica invasiva. Gli esemplari di V. velutina raccolti sono stati analizzati mediante pro-tocolli molecolari con primer speci-fici per la ricerca di patogeni di Apis mellifera. Nello specifico, sono stati ricercati i funghi Vairimorpha apis e Vairimorpha ceranae (già Nosema apis e Nosema ceranae); i tripano-somatidi Lotmaria passim e Crithi-dia mellificae e sette virus respon-sabili di diverse malattie delle api (virus delle ali deformi – DWV; vi-rus della paralisi acuta – ABPV; vi-rus della paralisi cronica – CBPV; virus della cella reale nera - BQCV, virus della covata a sacco – SBV; virus Kashmir – KBV; virus israelia-no della paralisi acuta – IAPV). In particolare, per la ricerca di V. apis, V. ceranae, L. passim, C. mellifi-cae è stata utilizzata una PCR, a partire da DNA estratto da ciascun individuo con kit commerciali. Per quanto riguarda invece la rilevazio-ne dei virus, dopo estrazione di RNA con l’impiego di kit commer-ciali, la presenza di DWV, ABPV, CBPV, BQCV e SBV è stata determi-nata mediante real time RT-PCR, mentre quella di KBV e IAPV me-diante RT-PCR. In nessun campione è stata rileva-ta la presenza di V. apis, V. ceranae, L. passim e C. mellificae. Sono stati invece rilevati DWV, ABPV, CBPV, SBV e BQCV e in parti-colare DWV è stato riscontrato in tutti i campioni. In nessun esemplare è stata rileva-ta la presenza dei virus KBV e IAPV. I risultati ottenuti sono in linea con quelli di precedenti indagini con-dotte su esemplari di V. velutina catturati in Italia (Mazzei et al., 2018, 2019; Mutinelli et al., 2023) e in Francia (Dalmon et al., 2019) e con quelli di Vespa orientalis (Power et al., 2022; Zucca et al., 2023) con cui condivide il compor-tamento predatorio nei confronti delle api nonché la possibilità di fungere da vettore nella diffusione dei virus delle api. Alla luce di questa nuova segnala-zione, le associazioni degli apicol-tori della regione Veneto sono sta-te informate e allertate in modo da ricordare le disposizioni date a suo tempo, e tuttora valide, per contri-buire all’attività di sorveglianza in merito alla presenza di questa spe-cie esotica invasiva, e nel contesto anche del progetto “Rispristino della rete di sorveglianza della diffusione di Vespa velutina nel ter-ritorio regionale” (Velutina 2023) di cui alla DGR n. 404 del 7 aprile 2023. Tale attività si focalizza, in partico-lare, sia sulla ricerca e possibile individuazione dei nidi nel periodo autunno-invernale sia su una sor-veglianza attiva in primavera da attuarsi anche mediante l’utilizzo di trappole. In particolare, l’asso-ciazione Il Favo, presente nel terri-torio interessato da questo rileva-mento, si è già attivata posizionan-do trappole e alveari nel luogo di ritrovamento del nido al fine di monitorare l’eventuale ulteriore presenza di V. velutina. Relativamente alle trappole, si ri-corda l’importanza del loro utilizzo in primavera e autunno per rileva-re l’eventuale presenza di V. veluti-na e come strumento per cattura-re gli individui, in particolare le re-gine. Al fine di effettuare un moni-toraggio efficiente, le trappole de-vono essere controllate ogni 15-20 giorni, così da assicurare una pron-ta segnalazione della eventuale presenza di V. velutina e la raccolta di esemplari in buono stato di con-servazione tale da permetterne ulteriori analisi volte alla sua carat-terizzazione genetica e alla ricerca dei patogeni potenzialmente veico-lati. V. velutina non costituisce un particolare pericolo per l'uomo, quantomeno non più di altri cala-broni, ma lo è per la biodiversità e per le api da miele che vengono predate in maniera molto attiva e consistente.
VESPA VELUTINA: LA TERZA SEGNALAZIONE NEL VENETO
Zulian L.;Casarotto C.;Granato A.;
2023
Abstract
espa velutina, Lepeletier 1836 (Hymenoptera, Ve-spidae), il calabrone asia-tico, è originaria dell’Asia sud-orientale ed è comparsa in Europa nel 2004. Dopo il primo rilevamento in Aquitania (Francia), si è diffusa in pochi anni in tutta la Francia, propagandosi anche in Belgio, Spagna, Portogallo, Olanda, Germania, Svizzera, Regno Unito e Ungheria, dove ha dimostrato la sua capacità di causare notevoli danni al settore dell’apicoltura ad opera dell’azione predatoria nei confronti delle api. Dal 2012 è presente anche in Italia, arrivando in Liguria dal vicino con-fine francese e diffondendosi in tutta questa regione e alle provin-ce limitrofe della Toscana, con se-gnalazioni anche in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Ve-neto. Il 6 ottobre 2023 nella zona urbana del comune di Cittadella, in provincia di Padova, è stato indivi-duato sulla parete di un edificio un nido di Vespa velutina (Figura 1) che si sviluppava anche all’interno di una cavità presente sulla stessa. Inoltre, a circa 6 metri di distanza da questo era presente un altro nido, più piccolo, localizzato sotto il cornicione del tetto dell’edificio, a circa 10 metri di altezza. La neutralizzazione ed eliminazio-ne dei due nidi è stata effettuata ad opera di personale esperto nell’ambito del controllo degli infe-stanti della ditta Italsia srl a cui è seguita anche la raccolta di alcuni individui (Figura 2). È stato effettuato un sopralluogo da parte di S. Cremasco e G. Fava-ro, del Servizio veterinario dell’AULSS6, e di M. Gambalunga, dell'Associazione Patavina Apicol-tori in Padova, che ha permesso di raccogliere ulteriori individui, e successivamente un incontro con il presidente dell’associazione Il Fa-vo, E. Zambolin, attiva nel territorio in cui sono stati rilevati i nidi. Questa segnalazione di V. velutina avviene a quasi un anno di distan-za dalla precedente nella provincia di Venezia in località Malcontenta, nel comune di Mira, mentre la pri-ma risale al 2016 a Bergantino, in provincia di Rovigo (Figura 3, nella pagina seguente). Non è al mo-mento possibile stabilire una con-nessione fra la rilevazione di Mira e quella qui descritta. La segnalazione di sospetta pre-senza di V. velutina è stata effettua-ta tramite il sito Stopvelutina (www.stopvelutina.it) di cui si sot-tolinea e si dimostra l’efficacia co-me strumento di comunicazione e informazione in merito a questa specie esotica invasiva. Gli esemplari di V. velutina raccolti sono stati analizzati mediante pro-tocolli molecolari con primer speci-fici per la ricerca di patogeni di Apis mellifera. Nello specifico, sono stati ricercati i funghi Vairimorpha apis e Vairimorpha ceranae (già Nosema apis e Nosema ceranae); i tripano-somatidi Lotmaria passim e Crithi-dia mellificae e sette virus respon-sabili di diverse malattie delle api (virus delle ali deformi – DWV; vi-rus della paralisi acuta – ABPV; vi-rus della paralisi cronica – CBPV; virus della cella reale nera - BQCV, virus della covata a sacco – SBV; virus Kashmir – KBV; virus israelia-no della paralisi acuta – IAPV). In particolare, per la ricerca di V. apis, V. ceranae, L. passim, C. mellifi-cae è stata utilizzata una PCR, a partire da DNA estratto da ciascun individuo con kit commerciali. Per quanto riguarda invece la rilevazio-ne dei virus, dopo estrazione di RNA con l’impiego di kit commer-ciali, la presenza di DWV, ABPV, CBPV, BQCV e SBV è stata determi-nata mediante real time RT-PCR, mentre quella di KBV e IAPV me-diante RT-PCR. In nessun campione è stata rileva-ta la presenza di V. apis, V. ceranae, L. passim e C. mellificae. Sono stati invece rilevati DWV, ABPV, CBPV, SBV e BQCV e in parti-colare DWV è stato riscontrato in tutti i campioni. In nessun esemplare è stata rileva-ta la presenza dei virus KBV e IAPV. I risultati ottenuti sono in linea con quelli di precedenti indagini con-dotte su esemplari di V. velutina catturati in Italia (Mazzei et al., 2018, 2019; Mutinelli et al., 2023) e in Francia (Dalmon et al., 2019) e con quelli di Vespa orientalis (Power et al., 2022; Zucca et al., 2023) con cui condivide il compor-tamento predatorio nei confronti delle api nonché la possibilità di fungere da vettore nella diffusione dei virus delle api. Alla luce di questa nuova segnala-zione, le associazioni degli apicol-tori della regione Veneto sono sta-te informate e allertate in modo da ricordare le disposizioni date a suo tempo, e tuttora valide, per contri-buire all’attività di sorveglianza in merito alla presenza di questa spe-cie esotica invasiva, e nel contesto anche del progetto “Rispristino della rete di sorveglianza della diffusione di Vespa velutina nel ter-ritorio regionale” (Velutina 2023) di cui alla DGR n. 404 del 7 aprile 2023. Tale attività si focalizza, in partico-lare, sia sulla ricerca e possibile individuazione dei nidi nel periodo autunno-invernale sia su una sor-veglianza attiva in primavera da attuarsi anche mediante l’utilizzo di trappole. In particolare, l’asso-ciazione Il Favo, presente nel terri-torio interessato da questo rileva-mento, si è già attivata posizionan-do trappole e alveari nel luogo di ritrovamento del nido al fine di monitorare l’eventuale ulteriore presenza di V. velutina. Relativamente alle trappole, si ri-corda l’importanza del loro utilizzo in primavera e autunno per rileva-re l’eventuale presenza di V. veluti-na e come strumento per cattura-re gli individui, in particolare le re-gine. Al fine di effettuare un moni-toraggio efficiente, le trappole de-vono essere controllate ogni 15-20 giorni, così da assicurare una pron-ta segnalazione della eventuale presenza di V. velutina e la raccolta di esemplari in buono stato di con-servazione tale da permetterne ulteriori analisi volte alla sua carat-terizzazione genetica e alla ricerca dei patogeni potenzialmente veico-lati. V. velutina non costituisce un particolare pericolo per l'uomo, quantomeno non più di altri cala-broni, ma lo è per la biodiversità e per le api da miele che vengono predate in maniera molto attiva e consistente.Pubblicazioni consigliate
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