Il contributo mette a fuoco due ambiti problematici relativi alle nuove forme assunte dal mezzo digitale, con particolare riguardo alle logiche estrattive (o di “datificazione”) e alla cosiddetta piattaformizzazione (dalla voce anglofona, platformisation) che guida l’attenzione e processi cognitivi e volitivi umani. In primis, la pratica educativa. In una cultura dell’infanzia che valorizza la documentazione e la condivisione con i genitori, i social media e la messaggistica istantanea sono ampiamente utilizzati. Indagare i discorsi e gli approcci specifici alla piattaforma da parte dei professionisti dell'educazione precoce sembra importante per promuovere non solo la consapevolezza, ma anche i modi per ripensare l'agentività professionale e politica. In secondo luogo, meno esplorato e collegato a diversi studi sulla datificazione e sulla piattaformizzazione a livello scolastico, l'uso delle app nelle prime fasi della vita può avere un impatto rilevante sul futuro dei bambini. Un aspetto fondamentale è la valutazione delle app per bambini, con particolare attenzione alla chiarezza informativa, alla sicurezza e all'etica dei dati. Il nostro lavoro, una ricerca mixed methods esplorativa-sequenziale, si è basato su due fasi. La prima si basa su 14 interviste individuali e 1 di gruppo a educatori della Regione Veneto, volta a comprendere come cambia la pratica educativa attraversata dal digitale. I risultati della nostra analisi tematica indicano che il raggiungimento di un tra la documentazione basata sulla tecnologia e la privacy dei bambini non è semplice e crea diffusi sentimenti di conflitto nell’agire professionale. La seconda fase si basa sull’analisi incrociata della qualità di 30 app in edutainment, educazione, istruzione e formazione per la prima infanzia. È stata effettuata una valutazione comparativa tra le valutazioni del pubblico e quelle educative I risultati sottolineano la proliferazione di applicazioni non regolamentate e non testate, evidenziando la necessità di una vigilanza professionale e di un'attenta selezione da parte dei genitori. Emergono altresì discrepanze tra le valutazioni pubbliche delle app e quelle condotte da educatori esperti, sottolineando le difficoltà nell'ottenere informazioni rilevanti per una valutazione accurata delle app. Si osserva inoltre come l’estetica delle app influenzi le scelte dei genitori, mettendo spesso in secondo piano le preoccupazioni per la sicurezza e la privacy. In conclusione, i nostri risultati evidenziano la necessità di generare spazi per la professionalità degli educatori in continuo dialogo con le famiglie. L’educatore/educatrice è tenuta a comprendere l’evoluzione delle tecnologie, ma anche a supportare la maggiore consapevolezza da parte dei genitori nella scelta delle app per i propri figli. La nostra ricerca segnala inoltre l'importanza di considerare il valore di apprendimento, il valore educativo, la chiarezza delle informazioni, la sicurezza e l'uso etico dei dati.
Essere educatori 0-6 nell'era post-digitale - Pratica ed identità degli educatori tra piattaforme e algoritmi
Juliana Raffaghelli
Methodology
;Emilia Restiglian
Methodology
2025
Abstract
Il contributo mette a fuoco due ambiti problematici relativi alle nuove forme assunte dal mezzo digitale, con particolare riguardo alle logiche estrattive (o di “datificazione”) e alla cosiddetta piattaformizzazione (dalla voce anglofona, platformisation) che guida l’attenzione e processi cognitivi e volitivi umani. In primis, la pratica educativa. In una cultura dell’infanzia che valorizza la documentazione e la condivisione con i genitori, i social media e la messaggistica istantanea sono ampiamente utilizzati. Indagare i discorsi e gli approcci specifici alla piattaforma da parte dei professionisti dell'educazione precoce sembra importante per promuovere non solo la consapevolezza, ma anche i modi per ripensare l'agentività professionale e politica. In secondo luogo, meno esplorato e collegato a diversi studi sulla datificazione e sulla piattaformizzazione a livello scolastico, l'uso delle app nelle prime fasi della vita può avere un impatto rilevante sul futuro dei bambini. Un aspetto fondamentale è la valutazione delle app per bambini, con particolare attenzione alla chiarezza informativa, alla sicurezza e all'etica dei dati. Il nostro lavoro, una ricerca mixed methods esplorativa-sequenziale, si è basato su due fasi. La prima si basa su 14 interviste individuali e 1 di gruppo a educatori della Regione Veneto, volta a comprendere come cambia la pratica educativa attraversata dal digitale. I risultati della nostra analisi tematica indicano che il raggiungimento di un tra la documentazione basata sulla tecnologia e la privacy dei bambini non è semplice e crea diffusi sentimenti di conflitto nell’agire professionale. La seconda fase si basa sull’analisi incrociata della qualità di 30 app in edutainment, educazione, istruzione e formazione per la prima infanzia. È stata effettuata una valutazione comparativa tra le valutazioni del pubblico e quelle educative I risultati sottolineano la proliferazione di applicazioni non regolamentate e non testate, evidenziando la necessità di una vigilanza professionale e di un'attenta selezione da parte dei genitori. Emergono altresì discrepanze tra le valutazioni pubbliche delle app e quelle condotte da educatori esperti, sottolineando le difficoltà nell'ottenere informazioni rilevanti per una valutazione accurata delle app. Si osserva inoltre come l’estetica delle app influenzi le scelte dei genitori, mettendo spesso in secondo piano le preoccupazioni per la sicurezza e la privacy. In conclusione, i nostri risultati evidenziano la necessità di generare spazi per la professionalità degli educatori in continuo dialogo con le famiglie. L’educatore/educatrice è tenuta a comprendere l’evoluzione delle tecnologie, ma anche a supportare la maggiore consapevolezza da parte dei genitori nella scelta delle app per i propri figli. La nostra ricerca segnala inoltre l'importanza di considerare il valore di apprendimento, il valore educativo, la chiarezza delle informazioni, la sicurezza e l'uso etico dei dati.Pubblicazioni consigliate
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