**Questo articolo è debitore del corso sulle “écritures animales” tenuto da Laurent Demanze all’Université Grenoble Alpes nell'a.a. 2023/2024. L’autore ringrazia Caroline Vigarié per lo spunto e per le conversazioni avute in merito al libro nell’àmbito del corso stesso.** L’obiettivo dichiarato di L’Affût (2018) di Claudie Hunzinger è rendere conto della “trasformazione” della voce narrante in cervo. Di fronte a un proposito tanto ambizioso l’articolo si propone di studiare innanzitutto le strategie messe in campo per attuarlo, sottolineandone il carattere programmaticamente concreto che si oppone all’astrattezza di una conoscenza teorica. In questo fine si inserisce lo spostamento fisico che dalla casa porta all’osservazione dei cervi nel loro habitat, la foresta. In seguito si indagano gli ostacoli che tale trasformazione incontra, evidenziando come lo spazio dei cervi continui a essere interpretato secondo parametri umani. La scrittura entra a far parte di queste difficoltà: il libro è termine di paragone costantemente mobilitato nell’esplorazione geografica, che si nutre di riferimenti letterari e dispositivi poetici sovrapposti alla notazione dei fatti. In conclusione, si propone però di assegnare al Libro un ruolo non di impedimento, ma di motore della ricerca: la quale viene avviata dal desiderio di scrivere, e perderebbe di interesse se proseguisse davvero al di fuori, nel silenzio animale.

«J'allais écrire un livre de grand air ». Natura, spazio e libro in L'Affût di Claudie Hunzinger

Giovanni Salvagnini Zanazzo
2023

Abstract

**Questo articolo è debitore del corso sulle “écritures animales” tenuto da Laurent Demanze all’Université Grenoble Alpes nell'a.a. 2023/2024. L’autore ringrazia Caroline Vigarié per lo spunto e per le conversazioni avute in merito al libro nell’àmbito del corso stesso.** L’obiettivo dichiarato di L’Affût (2018) di Claudie Hunzinger è rendere conto della “trasformazione” della voce narrante in cervo. Di fronte a un proposito tanto ambizioso l’articolo si propone di studiare innanzitutto le strategie messe in campo per attuarlo, sottolineandone il carattere programmaticamente concreto che si oppone all’astrattezza di una conoscenza teorica. In questo fine si inserisce lo spostamento fisico che dalla casa porta all’osservazione dei cervi nel loro habitat, la foresta. In seguito si indagano gli ostacoli che tale trasformazione incontra, evidenziando come lo spazio dei cervi continui a essere interpretato secondo parametri umani. La scrittura entra a far parte di queste difficoltà: il libro è termine di paragone costantemente mobilitato nell’esplorazione geografica, che si nutre di riferimenti letterari e dispositivi poetici sovrapposti alla notazione dei fatti. In conclusione, si propone però di assegnare al Libro un ruolo non di impedimento, ma di motore della ricerca: la quale viene avviata dal desiderio di scrivere, e perderebbe di interesse se proseguisse davvero al di fuori, nel silenzio animale.
2023
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