La comunicazione di tematiche ambientali delle aziende spesso trascura il proprio sostanziale impatto ecologico indotto dai cambiamenti nell'uso del suolo. Un recente articolo scientifico studia un caso di comunicazione ambientale di un grande retailer di generi alimentari (i.e. Supermercati Alì) esaminando la dimensione spaziale della trasformazione dell'uso del suolo determinata dall’espansione dei suoi punti vendita (supermercati) nella Regione del Veneto. Gli Autori hanno valutato la comunicazione aziendale in tematiche ambientali analizzando, tramite GIS, i modelli di consumo di suolo dal 1983 al 2024. Sono stati geocodificati 113 punti vendita, interpretate foto aeree storiche e classificate le coperture del suolo preesistenti. Sono state applicate metriche spaziali come area totale convertita, frequenza delle classi di copertura del suolo e distanza media tra siti di rimboschimento e i punti vendita sviluppati su terreni rurali – oggetto di compensazione. I risultati rivelano che il 65,97% della superficie convertita si trovava in aree rurali, principalmente agricole ed erbacee, fondamentali per la biodiversità urbana e i servizi ecosistemici. Sebbene i report aziendali enfatizzino gli sforzi di rimboschimento dell'iniziativa "We Love Nature", l'analisi spaziale non ha rilevato conversioni effettive. Inoltre, le attività di rimboschimento distano mediamente 40,75 km dai siti convertiti, minandone l'efficacia compensativa. Emergono preoccupazioni sul greenwashing e la necessità di una rendicontazione aziendale più completa e trasparente. Lo studio sostiene quadri politici che incentivino la rigenerazione urbana e l'integrazione dei dati sull'uso del suolo nelle divulgazioni di sostenibilità.
La comunicazione aziendale sulla propria sostenibilità: quando “L’Amore per la Natura” dimentica il consumo di suolo e i danni ecologici e sociali conseguenti
A. Lanzavecchia
Writing – Review & Editing
2025
Abstract
La comunicazione di tematiche ambientali delle aziende spesso trascura il proprio sostanziale impatto ecologico indotto dai cambiamenti nell'uso del suolo. Un recente articolo scientifico studia un caso di comunicazione ambientale di un grande retailer di generi alimentari (i.e. Supermercati Alì) esaminando la dimensione spaziale della trasformazione dell'uso del suolo determinata dall’espansione dei suoi punti vendita (supermercati) nella Regione del Veneto. Gli Autori hanno valutato la comunicazione aziendale in tematiche ambientali analizzando, tramite GIS, i modelli di consumo di suolo dal 1983 al 2024. Sono stati geocodificati 113 punti vendita, interpretate foto aeree storiche e classificate le coperture del suolo preesistenti. Sono state applicate metriche spaziali come area totale convertita, frequenza delle classi di copertura del suolo e distanza media tra siti di rimboschimento e i punti vendita sviluppati su terreni rurali – oggetto di compensazione. I risultati rivelano che il 65,97% della superficie convertita si trovava in aree rurali, principalmente agricole ed erbacee, fondamentali per la biodiversità urbana e i servizi ecosistemici. Sebbene i report aziendali enfatizzino gli sforzi di rimboschimento dell'iniziativa "We Love Nature", l'analisi spaziale non ha rilevato conversioni effettive. Inoltre, le attività di rimboschimento distano mediamente 40,75 km dai siti convertiti, minandone l'efficacia compensativa. Emergono preoccupazioni sul greenwashing e la necessità di una rendicontazione aziendale più completa e trasparente. Lo studio sostiene quadri politici che incentivino la rigenerazione urbana e l'integrazione dei dati sull'uso del suolo nelle divulgazioni di sostenibilità.Pubblicazioni consigliate
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