L’ordinanza n. 17687/2025, pronunciata dalle sezioni unite civili della Corte di cassazione, affronta la questione del risarcimento per la detenzione illegale di oltre cento migranti a bordo della nave della guardia costiera «Diciotti» per cinque giorni nell'estate del 2018, nel corso di un' operazione di ricerca e soccorso condotta ai sensi della Convenzione SAR del 1979. Dopo aver respinto l’argomento secondo cui il ritardo nello sbarco costituiva un atto non giustiziabile, la Corte ha stabilito che gli atti governativi che ledono i diritti fondamentali sono sempre soggetti a sindacato giurisdizionale, anche quando siano stati posti in essere nell’adempimento dell'obbligo di designare un «luogo sicuro» ai sensi della Convenzione SAR. Ciononostante, persistono incertezze in merito all'onere e allo standard di prova per le domande di risarcimento fondate sull' art. 2043 cod. civ. italiano, che sembra non essere è conforme all'art. 5, par. 5, della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
La Corte di cassazione alle prese con il diritto al risarcimento del danno per detenzione arbitraria nel caso "Diciotti"
Sarzo
2025
Abstract
L’ordinanza n. 17687/2025, pronunciata dalle sezioni unite civili della Corte di cassazione, affronta la questione del risarcimento per la detenzione illegale di oltre cento migranti a bordo della nave della guardia costiera «Diciotti» per cinque giorni nell'estate del 2018, nel corso di un' operazione di ricerca e soccorso condotta ai sensi della Convenzione SAR del 1979. Dopo aver respinto l’argomento secondo cui il ritardo nello sbarco costituiva un atto non giustiziabile, la Corte ha stabilito che gli atti governativi che ledono i diritti fondamentali sono sempre soggetti a sindacato giurisdizionale, anche quando siano stati posti in essere nell’adempimento dell'obbligo di designare un «luogo sicuro» ai sensi della Convenzione SAR. Ciononostante, persistono incertezze in merito all'onere e allo standard di prova per le domande di risarcimento fondate sull' art. 2043 cod. civ. italiano, che sembra non essere è conforme all'art. 5, par. 5, della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.Pubblicazioni consigliate
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