Il saggio analizza i crediti di carbonio agroforestali come nuova categoria di beni giuridici immateriali, indagandone natura, regime proprietario e modalità di circolazione alla luce delle più recenti iniziative normative europee e nazionali. Dopo aver ricostruito l’evoluzione del concetto di bene, dal paradigma materiale e produttivo a quello ecosistemico e immateriale, si esaminano il Regolamento (UE) 2024/3012 (CRCF) e il Registro nazionale italiano dei crediti di carbonio agroforestali, evidenziandone finalità, criteri di qualità, strutture di governance e criticità applicative. Particolare attenzione è rivolta ai nodi relativi alla qualificazione giuridica, alle garanzie contrattuali, alla permanenza del carbonio stoccato e alle interazioni con la PAC e la gestione dei beni comuni locali. Le conclusioni riflettono sul ruolo della funzione sociale e ambientale della proprietà nell’integrare l’interesse privato con la tutela collettiva del clima, proponendo i crediti di carbonio come laboratorio di evoluzione del diritto dei beni in chiave sostenibile.

I crediti di carbonio agroforestali: natura giuridica, titolarità e circolazione del bene tra inquadramento teorico e criticità applicative

Maurizio Flick
2025

Abstract

Il saggio analizza i crediti di carbonio agroforestali come nuova categoria di beni giuridici immateriali, indagandone natura, regime proprietario e modalità di circolazione alla luce delle più recenti iniziative normative europee e nazionali. Dopo aver ricostruito l’evoluzione del concetto di bene, dal paradigma materiale e produttivo a quello ecosistemico e immateriale, si esaminano il Regolamento (UE) 2024/3012 (CRCF) e il Registro nazionale italiano dei crediti di carbonio agroforestali, evidenziandone finalità, criteri di qualità, strutture di governance e criticità applicative. Particolare attenzione è rivolta ai nodi relativi alla qualificazione giuridica, alle garanzie contrattuali, alla permanenza del carbonio stoccato e alle interazioni con la PAC e la gestione dei beni comuni locali. Le conclusioni riflettono sul ruolo della funzione sociale e ambientale della proprietà nell’integrare l’interesse privato con la tutela collettiva del clima, proponendo i crediti di carbonio come laboratorio di evoluzione del diritto dei beni in chiave sostenibile.
2025
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