Il lavoro di Giuliana Mazzoni «Ricordi Falsi», analizzando i risultati ottenuti nello studio dei falsi ricordi, prende in esame le classiche spiegazioni di tale fenomeno a partire dal modello del source monitoring framework (Johnson, Hastroudi e Lindsay, 1993), alla Fuzzy-trace theory (Reyna e Brainerd, 1995) fino al modello metacognitivo di Mazzoni e Kirsch (2002). Nella prima parte dell’articolo, la breve rassegna dei dati ottenuti con il paradigma del misinformation effect (Loftus, Miller e Burns, 1978) evidenzia come, nel recupero dei ricordi legati ad un evento, la presentazione di un’informazione fuorviante interferisca in modo drammatico sul ricordo dei dettagli legati all’evento stesso, producendo quello che viene definito un falso ricordo. Mazzoni, Vannucci e Loftus (1998) hanno evidenziato che questo tipo di falso ricordo è influenzato dalle differenze individuali, contrariamente a quello che si osserva con il paradigma «DRM» (vedi Roediger e McDermott, 1995). Queste riflessioni offrono una serie di spunti interessanti e possibili collegamenti con i più recenti studi sul funzionamento della memoria di lavoro e sul ruolo delle differenze individuali nei processi di controllo.

Ricordi falsi: Il ruolo del controllo delle informazioni irrilevanti in memoria di lavoro

BORELLA, ERIKA;CARRETTI, BARBARA;MAMMARELLA, IRENE CRISTINA
2005

Abstract

Il lavoro di Giuliana Mazzoni «Ricordi Falsi», analizzando i risultati ottenuti nello studio dei falsi ricordi, prende in esame le classiche spiegazioni di tale fenomeno a partire dal modello del source monitoring framework (Johnson, Hastroudi e Lindsay, 1993), alla Fuzzy-trace theory (Reyna e Brainerd, 1995) fino al modello metacognitivo di Mazzoni e Kirsch (2002). Nella prima parte dell’articolo, la breve rassegna dei dati ottenuti con il paradigma del misinformation effect (Loftus, Miller e Burns, 1978) evidenzia come, nel recupero dei ricordi legati ad un evento, la presentazione di un’informazione fuorviante interferisca in modo drammatico sul ricordo dei dettagli legati all’evento stesso, producendo quello che viene definito un falso ricordo. Mazzoni, Vannucci e Loftus (1998) hanno evidenziato che questo tipo di falso ricordo è influenzato dalle differenze individuali, contrariamente a quello che si osserva con il paradigma «DRM» (vedi Roediger e McDermott, 1995). Queste riflessioni offrono una serie di spunti interessanti e possibili collegamenti con i più recenti studi sul funzionamento della memoria di lavoro e sul ruolo delle differenze individuali nei processi di controllo.
2005
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