Nell’ambito dell’apprendimento, le strategie di studio hanno un ruolo centrale nell’influenzare il rendimento scolastico. Le strategie di studio possono essere definite come l’insieme di operazioni cognitive, potenzialmente consapevoli e controllabili, messe in atto per apprendere i contenuti di un testo (Pressley, Forrest-Pressley, Ellis-Faust e Miller, 1983, Schneider e Pressley, 1997). Questo insieme di operazioni varia a seconda delle fasi dell’apprendimento (pianificazione, lettura e comprensione del testo, memorizzazione e ripasso); per esempio durante il processo di comprensione del testo possono essere utilizzate strategie quali scorrere i titoli e guardare le figure richiamando conoscenze precedenti, avanzare ipotesi sul contenuto, individuare le parti importanti, porsi domande. Successivamente possono essere messe in atto strategie per ricordare, quali la schematizzazione, il riassunto, l’elaborazione di immagini mentali, la ripetizione con parole proprie. Infine attraverso il ripasso si valuta quanto si è appreso e se si è in grado di sostenere una prova. Esiste un’ampia gamma di strategie di studio, più o meno efficaci; alcune di queste sono realmente più valide di altre, se applicate correttamente. Nell’ultimo decennio l’attenzione alle strategie di studio è progressivamente cresciuta passando da un’ottica di “riabilitazione” ad una di “promozione”. Inizialmente si ha avuto fiducia nell’insegnamento di metodi e strategie di studio validi per ogni studente, disciplina e situazione insegnate solo per rimediare ai problemi di studio e di memoria degli studenti con difficoltà di apprendimento. La crescente attenzione alla metacognizione nell’ambito dell’apprendimento ha sempre più valorizzato le caratteristiche di colui che apprende, del compito e della disciplina da studiare.

Strategie di Studio

MENEGHETTI, CHIARA
2006

Abstract

Nell’ambito dell’apprendimento, le strategie di studio hanno un ruolo centrale nell’influenzare il rendimento scolastico. Le strategie di studio possono essere definite come l’insieme di operazioni cognitive, potenzialmente consapevoli e controllabili, messe in atto per apprendere i contenuti di un testo (Pressley, Forrest-Pressley, Ellis-Faust e Miller, 1983, Schneider e Pressley, 1997). Questo insieme di operazioni varia a seconda delle fasi dell’apprendimento (pianificazione, lettura e comprensione del testo, memorizzazione e ripasso); per esempio durante il processo di comprensione del testo possono essere utilizzate strategie quali scorrere i titoli e guardare le figure richiamando conoscenze precedenti, avanzare ipotesi sul contenuto, individuare le parti importanti, porsi domande. Successivamente possono essere messe in atto strategie per ricordare, quali la schematizzazione, il riassunto, l’elaborazione di immagini mentali, la ripetizione con parole proprie. Infine attraverso il ripasso si valuta quanto si è appreso e se si è in grado di sostenere una prova. Esiste un’ampia gamma di strategie di studio, più o meno efficaci; alcune di queste sono realmente più valide di altre, se applicate correttamente. Nell’ultimo decennio l’attenzione alle strategie di studio è progressivamente cresciuta passando da un’ottica di “riabilitazione” ad una di “promozione”. Inizialmente si ha avuto fiducia nell’insegnamento di metodi e strategie di studio validi per ogni studente, disciplina e situazione insegnate solo per rimediare ai problemi di studio e di memoria degli studenti con difficoltà di apprendimento. La crescente attenzione alla metacognizione nell’ambito dell’apprendimento ha sempre più valorizzato le caratteristiche di colui che apprende, del compito e della disciplina da studiare.
2006
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