Sono molto scarse nella letteratura psicologica le ricerche che hanno indagato le variabili che influenzano la formazione di immagini mentali nelle quali è richiesto di visualizzare percorsi su matrici tridimensionali. Infatti, dopo le ricerche di Kerr (1987; 1993) che dimostravano, in particolari condizioni, un vantaggio nell’immaginare spostamenti su matrici tridimensionali rispetto a quelle bidimensionali, pochi studi si sono interessati all’argomento. Nella presente ricerca, comprendente tre esperimenti, viene meglio studiato l’effetto-tridimensionalità e vengono indagate alcune delle variabili che possono influenzare questo vantaggio: la lunghezza dei percorsi da immaginare ed il tipo di aggiornamento richiesto. Gli esperimenti dimostrano che il vantaggio del materiale tridimensionale si mantiene costante se è richiesto il ricordo dell’ultima posizione (Esperimento 1) o delle ultime due (Esperimento 2), mentre viene a mancare se oltre al ricordo dell’ultima posizione, viene enfatizzata l’importanza di ricordare l’intero percorso (Esperimento 3). I risultati sono interpretati in riferimento ai processi di aggiornamento in memoria di lavoro con l’ipotesi che l’aggiornamento di posizioni in un percorso sia più facile su matrici tridimensionali, per cui queste ultime non sono più avvantaggiate quando non c’è possibilità di aggiornamento, perché tutto il materiale va ricordato. La presente ricerca dimostra, inoltre, che il compito di aggiornamento diventa più difficile quando coinvolge percorsi più lunghi.

L'aggiornamento dell'informazione in compiti di memoria di lavoro visuospaziale

CORNOLDI, CESARE;MAMMARELLA, IRENE CRISTINA
2007

Abstract

Sono molto scarse nella letteratura psicologica le ricerche che hanno indagato le variabili che influenzano la formazione di immagini mentali nelle quali è richiesto di visualizzare percorsi su matrici tridimensionali. Infatti, dopo le ricerche di Kerr (1987; 1993) che dimostravano, in particolari condizioni, un vantaggio nell’immaginare spostamenti su matrici tridimensionali rispetto a quelle bidimensionali, pochi studi si sono interessati all’argomento. Nella presente ricerca, comprendente tre esperimenti, viene meglio studiato l’effetto-tridimensionalità e vengono indagate alcune delle variabili che possono influenzare questo vantaggio: la lunghezza dei percorsi da immaginare ed il tipo di aggiornamento richiesto. Gli esperimenti dimostrano che il vantaggio del materiale tridimensionale si mantiene costante se è richiesto il ricordo dell’ultima posizione (Esperimento 1) o delle ultime due (Esperimento 2), mentre viene a mancare se oltre al ricordo dell’ultima posizione, viene enfatizzata l’importanza di ricordare l’intero percorso (Esperimento 3). I risultati sono interpretati in riferimento ai processi di aggiornamento in memoria di lavoro con l’ipotesi che l’aggiornamento di posizioni in un percorso sia più facile su matrici tridimensionali, per cui queste ultime non sono più avvantaggiate quando non c’è possibilità di aggiornamento, perché tutto il materiale va ricordato. La presente ricerca dimostra, inoltre, che il compito di aggiornamento diventa più difficile quando coinvolge percorsi più lunghi.
2007
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/2430936
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