Fra i principali obiettivi recentemente riaffermati dalla Comunità Europea, emergono quelli relativi alla necessaria cooperazione comunitaria in contesto di politiche giovanili e all’enfasi sullo sviluppo del capitale sociale, della cittadinanza e della partecipazione. Anche in ambito di ricerca educativa, si sta oggi affermando l’idea che sia necessario assegnare ai giovani un ruolo maggiormente significativo all’interno dei processi decisionali, in particolare nei contesti scolastici. Focalizzando sui processi valutativi scolastici, alcuni autori sottolineano la necessità di adottare approcci maggiormente partecipativi, nell’ambito dei quali gli stakeholders possano assumere posizioni più rilevanti; ciò in particolare per gli studenti, le voci meno ascoltate nelle scuole. All’interno di questo framework, l’obiettivo dell’articolo è quello di presentare una ricerca volta a ricostruire il concetto di “qualità” della scuola, a partire dalle idee espresse dagli studenti che, in Inghilterra, Italia e Francia, hanno risposto alla domanda: “che cos’è per te un buona scuola”? I dati raccolti sono stati analizzati seguendo un approccio Grounded Theory. Le analisi, focalizzate sulle comunanze fra i tre contesti, hanno permesso di rilevare che, al di là delle differenze, alcuni concetti-chiave risultano fortemente condivisi e, in particolare, l'idea che la scuola non possa rinunciare ad essere un ambiente supportivo e socialmente accogliente e quindi "not only accademically oriented". Il contributo si chiude con alcune riflessioni sulle capacità degli studenti di proporre adeguate prospettive per la scuola e quindi sul ruolo che essi potrebbero, e avrebbero il diritto di, giocare nei processi di leadership e riforma scolastica.
"Not only accademically oriented, but friendly and supportive": una ricerca sulla qualità della scuola dal punto di vista degli studenti di tre paesi europei
GRION, VALENTINA;
2014
Abstract
Fra i principali obiettivi recentemente riaffermati dalla Comunità Europea, emergono quelli relativi alla necessaria cooperazione comunitaria in contesto di politiche giovanili e all’enfasi sullo sviluppo del capitale sociale, della cittadinanza e della partecipazione. Anche in ambito di ricerca educativa, si sta oggi affermando l’idea che sia necessario assegnare ai giovani un ruolo maggiormente significativo all’interno dei processi decisionali, in particolare nei contesti scolastici. Focalizzando sui processi valutativi scolastici, alcuni autori sottolineano la necessità di adottare approcci maggiormente partecipativi, nell’ambito dei quali gli stakeholders possano assumere posizioni più rilevanti; ciò in particolare per gli studenti, le voci meno ascoltate nelle scuole. All’interno di questo framework, l’obiettivo dell’articolo è quello di presentare una ricerca volta a ricostruire il concetto di “qualità” della scuola, a partire dalle idee espresse dagli studenti che, in Inghilterra, Italia e Francia, hanno risposto alla domanda: “che cos’è per te un buona scuola”? I dati raccolti sono stati analizzati seguendo un approccio Grounded Theory. Le analisi, focalizzate sulle comunanze fra i tre contesti, hanno permesso di rilevare che, al di là delle differenze, alcuni concetti-chiave risultano fortemente condivisi e, in particolare, l'idea che la scuola non possa rinunciare ad essere un ambiente supportivo e socialmente accogliente e quindi "not only accademically oriented". Il contributo si chiude con alcune riflessioni sulle capacità degli studenti di proporre adeguate prospettive per la scuola e quindi sul ruolo che essi potrebbero, e avrebbero il diritto di, giocare nei processi di leadership e riforma scolastica.File | Dimensione | Formato | |
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