In questo saggio viene illustrata una proposta formativa realizzata in comunità con genitori, insegnanti ed educatori che riscontrano quotidianamente difficoltà di ascolto e incontro tra i diversi contesti in cui bambini e giovani si trovano a vivere (famiglia, scuola, associazioni). Il gruppo coinvolto nel progetto è rappresentato da genitori, insegnanti (curricolari e di sostegno, scuola dell’infanzia, primaria e secondaria) e educatori (per un totale di 15 persone) che vivono l’esperienza dell’incontro con una persona con Sindrome dell’X fragile. Abbiamo condiviso con le persone coinvolte 3 tematiche con l’obiettivo di accompagnare nella promozione del progetto di vita (Visentin 2016; Pavone 2009; Colleoni 2006). Il punto di partenza è la consapevolezza sui rischi di una quotidianità densa di attività e responsabilità di cura educativa, che esaurisce il tempo del ripensarsi: cosa è importante per il ben-essere di mio figlio, dei miei alunni? Quali fattori facilitano il mio agire educativo? A chi mi posso affidare per individuare gli ostacoli all’apprendimento, all’insegnamento, nonché alla partecipazione che tanto rendono faticoso il mio lavoro? Interrogativi come questi “ronzano” nella testa di un insegnante, di una mamma o di un papà, che faticano però a trovare una sosta per ripensare e riorganizzare il fare quotidiano. Attraverso la creazione di reti di prossimità inclusive (famiglia, scuola, Associazione) che medino le fragilità e sostengano le forze è possibile valorizzare il talento di ciascuno e promuovere progetti di vita realmente fiorenti (Ghedin, 2014).

Scuola e famiglie a confronto, per una co-evoluzione inclusiva. Costruire alleanze educative per comprendere l’X-fragile

GHEDIN, ELISABETTA;VISENTIN, SIMONE;
2016

Abstract

In questo saggio viene illustrata una proposta formativa realizzata in comunità con genitori, insegnanti ed educatori che riscontrano quotidianamente difficoltà di ascolto e incontro tra i diversi contesti in cui bambini e giovani si trovano a vivere (famiglia, scuola, associazioni). Il gruppo coinvolto nel progetto è rappresentato da genitori, insegnanti (curricolari e di sostegno, scuola dell’infanzia, primaria e secondaria) e educatori (per un totale di 15 persone) che vivono l’esperienza dell’incontro con una persona con Sindrome dell’X fragile. Abbiamo condiviso con le persone coinvolte 3 tematiche con l’obiettivo di accompagnare nella promozione del progetto di vita (Visentin 2016; Pavone 2009; Colleoni 2006). Il punto di partenza è la consapevolezza sui rischi di una quotidianità densa di attività e responsabilità di cura educativa, che esaurisce il tempo del ripensarsi: cosa è importante per il ben-essere di mio figlio, dei miei alunni? Quali fattori facilitano il mio agire educativo? A chi mi posso affidare per individuare gli ostacoli all’apprendimento, all’insegnamento, nonché alla partecipazione che tanto rendono faticoso il mio lavoro? Interrogativi come questi “ronzano” nella testa di un insegnante, di una mamma o di un papà, che faticano però a trovare una sosta per ripensare e riorganizzare il fare quotidiano. Attraverso la creazione di reti di prossimità inclusive (famiglia, scuola, Associazione) che medino le fragilità e sostengano le forze è possibile valorizzare il talento di ciascuno e promuovere progetti di vita realmente fiorenti (Ghedin, 2014).
2016
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