Il contributo indaga il viaggio in incognito come mezzo di "scoperta" di città e territori, che garantisce un accesso immediato alle informazioni e una conoscenza diretta dei luoghi visitati. La casistica dei viaggiatori in incognito è ben più ampia di quanto si possa immaginare. Il contributo esamina alcuni racconti di viaggio dove l’interesse e la curiosità per il mondo, che si offre agli occhi del visitatore anonimo/in incognito, si traduce in una lettura diretta, vivace e dinamica dei luoghi e delle architetture. Sotto questo punto di vista le fonti descrittive considerate, dal diario del naufragio di Pietro Querini (1431) al più noto Itinerario di Marin Sanudo (1483) al pressoché sconosciuto resoconto di viaggio di Giovanni da San Foca (1536), si rivelano preziose per comprendere attraverso gli occhi dei viaggiatori il peso di operazioni a scala architettonica o urbana rispetto a processi di riqualificazione e riorganizzazione delle strutture caratterizzanti le città rinascimentali. Per rintracciare luoghi, spazi e architetture, restituendo loro una precisa identità, le vivaci impressioni rilasciate sulla carta necessitano, tuttavia, di essere interpretate con particolare attenzione.

«LUOGHI INCOGNITI E SPAVENTOSI»:SU ALCUNI ITINERARI DI VIAGGIO VENETI QUATTRO-CINQUECENTESCHI ALLA SCOPERTA DEL “NUOVO”

Elena Svalduz
2017

Abstract

Il contributo indaga il viaggio in incognito come mezzo di "scoperta" di città e territori, che garantisce un accesso immediato alle informazioni e una conoscenza diretta dei luoghi visitati. La casistica dei viaggiatori in incognito è ben più ampia di quanto si possa immaginare. Il contributo esamina alcuni racconti di viaggio dove l’interesse e la curiosità per il mondo, che si offre agli occhi del visitatore anonimo/in incognito, si traduce in una lettura diretta, vivace e dinamica dei luoghi e delle architetture. Sotto questo punto di vista le fonti descrittive considerate, dal diario del naufragio di Pietro Querini (1431) al più noto Itinerario di Marin Sanudo (1483) al pressoché sconosciuto resoconto di viaggio di Giovanni da San Foca (1536), si rivelano preziose per comprendere attraverso gli occhi dei viaggiatori il peso di operazioni a scala architettonica o urbana rispetto a processi di riqualificazione e riorganizzazione delle strutture caratterizzanti le città rinascimentali. Per rintracciare luoghi, spazi e architetture, restituendo loro una precisa identità, le vivaci impressioni rilasciate sulla carta necessitano, tuttavia, di essere interpretate con particolare attenzione.
2017
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3273166
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