IT: Nel dominio della pubblica conversazione, ma anche in molti ambienti di ricerca, le continue e nuove configurazioni dell’ambiente costruito contemporaneo offrono l’imbeccata ad atteggiamenti di sconcerto e indignazione per le – apparenti – fratture e disarmonie inflitte al territorio. Molte le visioni, di provenienza storica, che pongono la città in contrapposizione con la campagna, che riconoscono nella polverizzazione dei confini duri tra ciò che è ormai artificio e ciò che è rimasto “naturale” un cattivo stato di salute dell’organismo urbano, nell’assenza di verde un pericolo per l’equilibrio ecologico, nella presenza di grossi oggetti e relitti urbani degli incidenti che hanno sottratto vitalità e biodiversità al territorio. Le controverse diadi artificio-natura, città-campagna, green-gray infrastructures, sfociano addirittura in contrapposizioni etiche bene-male, animando scelte e programmi per la gestione futura del territorio. Una disamina di alcune dinamiche fattuali che riguardano certi oggetti incriminati (metropoli, infrastrutture incompiute e relitti) o semplicemente visti sotto altra luce, potrebbe rappresentare un avanzamento disciplinare per una gerenza innovativa delle aree urbane complesse in un’ottica che sia comunque di sviluppo economico e sustainable living. EN: In common sense, but also in some academic workplaces, contemporary landscape induces indignation for the – apparent – fractures and disharmonies of the territory. Some points of view, bound to a historical background, place the green in opposition to the gray, the countryside to the city, biodiversity to intensive anthropization. The controversial nature-artifice dyads often take on tones of a good-evil ethical opposition, which has a non-irrelevant impact, animating public opinion and directing policy choices for land use. On the contrary a review of recent developments affecting some incriminated objects (metropolis, infrastructure and wrecks) could show things in a different light and represent a disciplinary advancement for an innovative management of complexity.

Semi-artificiali. Manufatti generativi di nuove nature

Antoniadis Stefanos
2018

Abstract

IT: Nel dominio della pubblica conversazione, ma anche in molti ambienti di ricerca, le continue e nuove configurazioni dell’ambiente costruito contemporaneo offrono l’imbeccata ad atteggiamenti di sconcerto e indignazione per le – apparenti – fratture e disarmonie inflitte al territorio. Molte le visioni, di provenienza storica, che pongono la città in contrapposizione con la campagna, che riconoscono nella polverizzazione dei confini duri tra ciò che è ormai artificio e ciò che è rimasto “naturale” un cattivo stato di salute dell’organismo urbano, nell’assenza di verde un pericolo per l’equilibrio ecologico, nella presenza di grossi oggetti e relitti urbani degli incidenti che hanno sottratto vitalità e biodiversità al territorio. Le controverse diadi artificio-natura, città-campagna, green-gray infrastructures, sfociano addirittura in contrapposizioni etiche bene-male, animando scelte e programmi per la gestione futura del territorio. Una disamina di alcune dinamiche fattuali che riguardano certi oggetti incriminati (metropoli, infrastrutture incompiute e relitti) o semplicemente visti sotto altra luce, potrebbe rappresentare un avanzamento disciplinare per una gerenza innovativa delle aree urbane complesse in un’ottica che sia comunque di sviluppo economico e sustainable living. EN: In common sense, but also in some academic workplaces, contemporary landscape induces indignation for the – apparent – fractures and disharmonies of the territory. Some points of view, bound to a historical background, place the green in opposition to the gray, the countryside to the city, biodiversity to intensive anthropization. The controversial nature-artifice dyads often take on tones of a good-evil ethical opposition, which has a non-irrelevant impact, animating public opinion and directing policy choices for land use. On the contrary a review of recent developments affecting some incriminated objects (metropolis, infrastructure and wrecks) could show things in a different light and represent a disciplinary advancement for an innovative management of complexity.
2018
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Antoniadis-S_Semi-Artificiali_OFFICINA22-2018_estratto.pdf

accesso aperto

Descrizione: estratto di pubblicazione
Tipologia: Published (publisher's version)
Licenza: Creative commons
Dimensione 6.76 MB
Formato Adobe PDF
6.76 MB Adobe PDF Visualizza/Apri
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3318846
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact