Opera ancora inedita, la traduzione della tragedia "Virginia" di Vittorio Alfieri a opera del greco-romeno Constantin Aristia (pubblicata e rappresentata nel 1836) segna un momento importante dell'età d'oro della traduzione nella storia della cultura romena dell'Ottocento. In particolare, la traduzione è da considerarsi come un "laboratorio" per il rinnovamento e l'occidentalizzazione del romeno letterario nel XIX secolo: dopo esserci soffermati su una breve contestualizzazione storico-culturale della traduzione stessa, nel lavoro proponiamo un'analisi delle scelte lessicali del traduttore nel tentativo di creare una lingua letteraria romena "neoclassica" in grado gareggiare con i modelli illustri italiano (e francese) e, soprattutto, con la tragedia "romana" di libertà di Vittorio Alfieri.

La Virginia di Alfieri tradotta da Aristia: Proposte metodologiche per l’analisi estetico-linguistica di una traduzione letteraria

Federico Donatiello
2020

Abstract

Opera ancora inedita, la traduzione della tragedia "Virginia" di Vittorio Alfieri a opera del greco-romeno Constantin Aristia (pubblicata e rappresentata nel 1836) segna un momento importante dell'età d'oro della traduzione nella storia della cultura romena dell'Ottocento. In particolare, la traduzione è da considerarsi come un "laboratorio" per il rinnovamento e l'occidentalizzazione del romeno letterario nel XIX secolo: dopo esserci soffermati su una breve contestualizzazione storico-culturale della traduzione stessa, nel lavoro proponiamo un'analisi delle scelte lessicali del traduttore nel tentativo di creare una lingua letteraria romena "neoclassica" in grado gareggiare con i modelli illustri italiano (e francese) e, soprattutto, con la tragedia "romana" di libertà di Vittorio Alfieri.
2020
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