La pandemia rappresenta una circostanza inedita, caratterizzata da incertezza, complessità e ambiguità che, nel suo perdurare, sta innescando scenari di profondo ripensamento sulla sostenibilità dell’integrazione delle tecnologie nel mondo della scuola. Mai come ora l’auspicata innovazione ha sortito attenzione, seppur con il rischio che le molte difficoltà tecniche inducano diffusamente a non coglierne potenzialità e opportunità, riducendo la qualità della didattica alla mera presenza fisica. Centrale è il ruolo degli insegnanti la cui azione competente, da sempre, costituisce l’elemento strategico per supportare la significatività dell’apprendimento, indipendentemente dalle tecnologie digitali. In questa prospettiva, l’articolo presenta uno studio empirico a sfondo qualitativo volto ad indagare le percezioni di un gruppo di 117 docenti di Scuola Primaria e dell’Infanzia del Veneto su alcuni aspetti specifici delle proprie abilità di rimodulazione della didattica. Oltre alla percezione di aspetti critici in merito a carenze infrastrutturali e alla propria preparazione, nonostante la maggioranza abbia fatto formazione specifica anche prima dell’emergenza, dalle risposte aperte sono emersi anche segnali positivi. L’esperienza intensiva della DaD, seppur estremamente complessa, è stata vista anche come occasione per costruire relazioni con le famiglie e la comunità e per riflettere sull’importanza del rinnovamento metodologico da valorizzare anche in futuro per la progettazione di ambienti di apprendimento digitali integrati.

Ripensare la didattica in periodo emergenziale: progettualità e sostenibilità dell’integrazione delle tecnologie nella Scuola Primaria e dell’Infanzia Rethinking teaching in an emergency period: design and sustainability of technology integration in Primary School and Early Childhood

De Rossi, Marina
Conceptualization
;
Trevisan. Ottavia
Investigation
2021

Abstract

La pandemia rappresenta una circostanza inedita, caratterizzata da incertezza, complessità e ambiguità che, nel suo perdurare, sta innescando scenari di profondo ripensamento sulla sostenibilità dell’integrazione delle tecnologie nel mondo della scuola. Mai come ora l’auspicata innovazione ha sortito attenzione, seppur con il rischio che le molte difficoltà tecniche inducano diffusamente a non coglierne potenzialità e opportunità, riducendo la qualità della didattica alla mera presenza fisica. Centrale è il ruolo degli insegnanti la cui azione competente, da sempre, costituisce l’elemento strategico per supportare la significatività dell’apprendimento, indipendentemente dalle tecnologie digitali. In questa prospettiva, l’articolo presenta uno studio empirico a sfondo qualitativo volto ad indagare le percezioni di un gruppo di 117 docenti di Scuola Primaria e dell’Infanzia del Veneto su alcuni aspetti specifici delle proprie abilità di rimodulazione della didattica. Oltre alla percezione di aspetti critici in merito a carenze infrastrutturali e alla propria preparazione, nonostante la maggioranza abbia fatto formazione specifica anche prima dell’emergenza, dalle risposte aperte sono emersi anche segnali positivi. L’esperienza intensiva della DaD, seppur estremamente complessa, è stata vista anche come occasione per costruire relazioni con le famiglie e la comunità e per riflettere sull’importanza del rinnovamento metodologico da valorizzare anche in futuro per la progettazione di ambienti di apprendimento digitali integrati.
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