Nel saggio viene analizzato, con alcuni esempi significativi, un percorso culturale, editoriale, politico e sociale che si può delineare attraverso la storia del samizdat ungherese d'Ungheria e 'd'oltreconfine' (határon túli), nel periodo che va dalla seconda metà degli anni Settanta alla fine degli anni Ottanta del XX secolo. A partire da «A Napló» (Diario) di Mihály Kornis si evidenziano di le domande e le istanze esistenziali, filosofiche e politiche e parimenti vengono presentate con lucidità le istanze sociali e politiche in «Beszélő» (Parlatorio) e in altri samizdat che in Ungheria rappresentano l'opposizione che nella cornice politica e istituzionale del socialismo reale non ha spazio ufficiale. Questi ultimi nel contempo illuminano anche gli angoli bui di un'epoca e di un regime totalitario, quello magiaro, solo apparentemente più light e morbido di quello degli altri paesi del Patto di Varsavia., mentre in Transilvania sarà in primo luogo la rivista «Ellenpontok» (Contrappunti) a rendere trasparente il processo di svuotamento e oppressione delle istituzioni culturali a partire da quelle delle minoranze, processo che si riflette nella vita quotidiana della popolazione tutta della Romania nell'epoca del mix di modelli cinese, nord-vietnamita e nord-coreano importati nel Paese dal dittatore Nicolae Ceaușescu.
"Bocca mia statti zitta, testa mia non farmi male". I samizdat ungheresi (1977-1990)
FRANCHI, CINZIA
2021
Abstract
Nel saggio viene analizzato, con alcuni esempi significativi, un percorso culturale, editoriale, politico e sociale che si può delineare attraverso la storia del samizdat ungherese d'Ungheria e 'd'oltreconfine' (határon túli), nel periodo che va dalla seconda metà degli anni Settanta alla fine degli anni Ottanta del XX secolo. A partire da «A Napló» (Diario) di Mihály Kornis si evidenziano di le domande e le istanze esistenziali, filosofiche e politiche e parimenti vengono presentate con lucidità le istanze sociali e politiche in «Beszélő» (Parlatorio) e in altri samizdat che in Ungheria rappresentano l'opposizione che nella cornice politica e istituzionale del socialismo reale non ha spazio ufficiale. Questi ultimi nel contempo illuminano anche gli angoli bui di un'epoca e di un regime totalitario, quello magiaro, solo apparentemente più light e morbido di quello degli altri paesi del Patto di Varsavia., mentre in Transilvania sarà in primo luogo la rivista «Ellenpontok» (Contrappunti) a rendere trasparente il processo di svuotamento e oppressione delle istituzioni culturali a partire da quelle delle minoranze, processo che si riflette nella vita quotidiana della popolazione tutta della Romania nell'epoca del mix di modelli cinese, nord-vietnamita e nord-coreano importati nel Paese dal dittatore Nicolae Ceaușescu.File | Dimensione | Formato | |
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