Metafore di rottura, allargamento, espansione e attraversamento di confini, vengono adottate quotidianamente nei discorsi che fanno riferimento alla crisi che affrontano i sistemi dell’istruzione. Fra queste la pedagogia interculturale sembra di introdurre una risposta che non va ad occuparsi di un fenomeno puntuale all’interno di questo scenario critico (pedagogia dell’accoglienza), ma che potrebbe estendersi come forma di ripensamento di teoria e prassi educativa (Coulby, 2006; Borrelli, 2006; Portera, 2008). La professionalità degli insegnanti, al centro del dibattito di cambiamento educativo (Commissione Europea, 2007), si trova dinnanzi a una sfida che reclama una nuova attenzione ai saperi, ai contesti istituzionali, alla relazione con studenti e con colleghi (Favaro, 2002). Tale sfida impone una profonda riflessione sulla propria identità professionale, come processo di ripensamento del sé e l’alterità, ovvero via maestra per la riformulazione di pratiche pedagogiche, stando alle linee di ricerca sulla professionalità docente (Knowles, 1992; Connelly & Clandinin, 1999; in ambito europeo, Margiotta, 2007; Altet, Charlier, Paquay, Perrenoud, 2006; Beijaard, Meijer, Verloop, 2004; Bolivar Botía, Fernandez Cruz, Molina Ruiz, 2004). Ne consegue che una pedagogia interculturale può realizzarsi unicamente attraverso una professionalità che esperimenta la dimensione di sensibilità interculturale come strumento principe di ristrutturazione di processi di apprendimento e insegnamento in “contesti culturali allargati” –definiti come spazi di rinegoziazione di senso per comprendere e apprendere la differenza-. In questo articolo si presenta uno studio esplorativo delle rappresentazioni sociali degli insegnanti sull’intercultura, come metodo specifico (Moscovici, 1984; Flament & Rouquette, 2003, Elamé, 2007) che ha consentito di mappare un immaginario concettuale su pratiche pedagogiche(livello micro-sociale) legato a costellazioni identitarie degli insegnanti (livello psicologico). Tale esplorazione (strutturale-quantitativa e discorsiva-qualitativa) ha portato ulteriormente alla ricostruzione di uno schema analitico su come possono essere associati livelli di sensibilità interculturale nel docente, al tipo di discorso pedagogico e setting formativo adottato (dimostrante maggiore o minore apertura verso una pedagogia interculturale).

Insegnare in Contesti Culturali Allargati. Rappresentazioni Sociali, Discorso pedagogico e nuove identità professionali degli insegnanti per il ripensamento dell’educazione interculturale

Raffaghelli J
2009

Abstract

Metafore di rottura, allargamento, espansione e attraversamento di confini, vengono adottate quotidianamente nei discorsi che fanno riferimento alla crisi che affrontano i sistemi dell’istruzione. Fra queste la pedagogia interculturale sembra di introdurre una risposta che non va ad occuparsi di un fenomeno puntuale all’interno di questo scenario critico (pedagogia dell’accoglienza), ma che potrebbe estendersi come forma di ripensamento di teoria e prassi educativa (Coulby, 2006; Borrelli, 2006; Portera, 2008). La professionalità degli insegnanti, al centro del dibattito di cambiamento educativo (Commissione Europea, 2007), si trova dinnanzi a una sfida che reclama una nuova attenzione ai saperi, ai contesti istituzionali, alla relazione con studenti e con colleghi (Favaro, 2002). Tale sfida impone una profonda riflessione sulla propria identità professionale, come processo di ripensamento del sé e l’alterità, ovvero via maestra per la riformulazione di pratiche pedagogiche, stando alle linee di ricerca sulla professionalità docente (Knowles, 1992; Connelly & Clandinin, 1999; in ambito europeo, Margiotta, 2007; Altet, Charlier, Paquay, Perrenoud, 2006; Beijaard, Meijer, Verloop, 2004; Bolivar Botía, Fernandez Cruz, Molina Ruiz, 2004). Ne consegue che una pedagogia interculturale può realizzarsi unicamente attraverso una professionalità che esperimenta la dimensione di sensibilità interculturale come strumento principe di ristrutturazione di processi di apprendimento e insegnamento in “contesti culturali allargati” –definiti come spazi di rinegoziazione di senso per comprendere e apprendere la differenza-. In questo articolo si presenta uno studio esplorativo delle rappresentazioni sociali degli insegnanti sull’intercultura, come metodo specifico (Moscovici, 1984; Flament & Rouquette, 2003, Elamé, 2007) che ha consentito di mappare un immaginario concettuale su pratiche pedagogiche(livello micro-sociale) legato a costellazioni identitarie degli insegnanti (livello psicologico). Tale esplorazione (strutturale-quantitativa e discorsiva-qualitativa) ha portato ulteriormente alla ricostruzione di uno schema analitico su come possono essere associati livelli di sensibilità interculturale nel docente, al tipo di discorso pedagogico e setting formativo adottato (dimostrante maggiore o minore apertura verso una pedagogia interculturale).
2009
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