L’introduzione dell’entomofagia nei Paesi occidentali è ritenuta da molti esperti una vera sfida a causa del significato comunemente attribuito agli insetti e delle sensazioni suscitate nelle persone. È infatti frequente l’associazione allo sporco e al disgusto e, più in generale, agli atteggiamenti di avversione tipici della neofobia. Nell’ottica di una possibile commercializzazione nei territori in cui tale pratica alimentare non è diffusa, è importante capire la disponibilità dei consumatori ad accettarli come alimento e le possibili modalità di somministrazione. L’indagine esplorativa ha valutato la propensione al consumo degli insetti edibili da parte di un gruppo di consumatori veneti compresi in una fascia d’età tra i 20 e i 45 anni. Si precisa che i soggetti intervistati non sono ascrivibili ai cosiddetti entofili. La raccolta dei dati è avvenuta utilizzando due metodologie, un questionario on-line (n. 390 partecipanti) e dei focus group (n.30 partecipanti). Dai dati raccolti nella prima parte dell’indagine emerge un prevedibile e diffuso rifiuto a consumare insetti consapevolmente. È interessante notare, invece, che per la maggior parte degli intervistati venire a conoscenza della presenza accidentale di insetti infestanti (aspetto non noto al 44% degli intervistati) nelle derrate alimentar non desta disgusto o avversione. La mancata percezione sembra determinare l’accettazione di questo aspetto. Circa il 30% degli intervistati si dichiara comunque favorevole ad un assaggio, dettato soprattutto dalla curiosità, con una maggiore propensione da parte dei soggetti di sesso maschile. I focus group hanno in parte confermato quanto osservato in precedenza ma, soprattutto, è emerso che la trasformazione degli insetti edibili è fondamentale se si vuole vincere la reazione al disgusto e ampliare le opportunità di consumo. La visione di insetti ridotti in farina e presentati come piatti in cui l’aspetto originale sia perso, ha suscitato molto interesse negli intervistati che spesso hanno riferito un fastidio dato dall’idea di vedere le “zampe dell’insetto”, sensazione comunicata anche per i crostacei comunemente consumati. Per i potenziali consumatori risulta importante anche conoscere le abitudini alimentari e di vita dell’insetto, suggerendo in particolare specie erbivore perché ritenute “più pulite” e di allevamento in quanto considerate più sicure. Inoltre, aspetto emerso anche dal questionario, viene reputato importante che le prime esperienze con questi potenziali alimenti siano guidate da persone formate in proposito, suggerendo la ristorazione collettiva come ambito ideale. È plausibile che vi sia un parte di consumatori disposti ad accettare favorevolmente gli insetti e a considerarne il consumo, purché adeguatamente informati e preparati. Per il carattere dell’indagine i dati ottenuti non sono da considerarsi rappresentativi della popolazione italiana.

XXV CONGRESSO NAZIONALE ITALIANO DI ENTOMOLOGIA

BALZAN, STEFANIA;FASOLATO, LUCA;CARDAZZO, BARBARA;NOVELLI, ENRICO
2016

Abstract

L’introduzione dell’entomofagia nei Paesi occidentali è ritenuta da molti esperti una vera sfida a causa del significato comunemente attribuito agli insetti e delle sensazioni suscitate nelle persone. È infatti frequente l’associazione allo sporco e al disgusto e, più in generale, agli atteggiamenti di avversione tipici della neofobia. Nell’ottica di una possibile commercializzazione nei territori in cui tale pratica alimentare non è diffusa, è importante capire la disponibilità dei consumatori ad accettarli come alimento e le possibili modalità di somministrazione. L’indagine esplorativa ha valutato la propensione al consumo degli insetti edibili da parte di un gruppo di consumatori veneti compresi in una fascia d’età tra i 20 e i 45 anni. Si precisa che i soggetti intervistati non sono ascrivibili ai cosiddetti entofili. La raccolta dei dati è avvenuta utilizzando due metodologie, un questionario on-line (n. 390 partecipanti) e dei focus group (n.30 partecipanti). Dai dati raccolti nella prima parte dell’indagine emerge un prevedibile e diffuso rifiuto a consumare insetti consapevolmente. È interessante notare, invece, che per la maggior parte degli intervistati venire a conoscenza della presenza accidentale di insetti infestanti (aspetto non noto al 44% degli intervistati) nelle derrate alimentar non desta disgusto o avversione. La mancata percezione sembra determinare l’accettazione di questo aspetto. Circa il 30% degli intervistati si dichiara comunque favorevole ad un assaggio, dettato soprattutto dalla curiosità, con una maggiore propensione da parte dei soggetti di sesso maschile. I focus group hanno in parte confermato quanto osservato in precedenza ma, soprattutto, è emerso che la trasformazione degli insetti edibili è fondamentale se si vuole vincere la reazione al disgusto e ampliare le opportunità di consumo. La visione di insetti ridotti in farina e presentati come piatti in cui l’aspetto originale sia perso, ha suscitato molto interesse negli intervistati che spesso hanno riferito un fastidio dato dall’idea di vedere le “zampe dell’insetto”, sensazione comunicata anche per i crostacei comunemente consumati. Per i potenziali consumatori risulta importante anche conoscere le abitudini alimentari e di vita dell’insetto, suggerendo in particolare specie erbivore perché ritenute “più pulite” e di allevamento in quanto considerate più sicure. Inoltre, aspetto emerso anche dal questionario, viene reputato importante che le prime esperienze con questi potenziali alimenti siano guidate da persone formate in proposito, suggerendo la ristorazione collettiva come ambito ideale. È plausibile che vi sia un parte di consumatori disposti ad accettare favorevolmente gli insetti e a considerarne il consumo, purché adeguatamente informati e preparati. Per il carattere dell’indagine i dati ottenuti non sono da considerarsi rappresentativi della popolazione italiana.
2016
Insetti edibili e opinione del consumatore-uno studio esplorativo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3218541
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